La scelta ‘assurda’ di Starita: l’addetto stampa
Dopo 8 anni e mezzo a Palazza Criscuolo, il sindaco di Torre Annunziata prova a comunicare con la città
04-08-2015 | di Raffaele Perrotta
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È un’idea geniale, talmente tanto che non ha quasi senso logico, adesso, a Torre Annunziata. Il riferimento, ovviamente, è al bando scaduto per la scelta di ‘un addetto all’ufficio di staff del sindaco’.
Partiamo dal momento politico in cui ci troviamo ora: siamo ad inizio agosto, ad un anno e mezzo dalla fine del mandato di Starita, e nella migliore delle ipotesi, la scelta ricadrà, molto probabilmente, su un nome vicino a qualche partito, secondo il mai passato di moda manuale Cencelli. Il rimpasto, infatti, potrebbe non accontentare tutti gli appetiti e, avere una più, sebbene non in giunta, è sempre utile. Le promesse elettorali, anche se accontentate in extremis, restano pur sempre assecondate.
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Peggio, invece, se la scelta non dovesse ricadere su un nome riconducibile, anche attraverso voli pindarici, alla nomenklatura consiliare o partitica. In quel caso non avrebbe senso. Del resto si deve sponsorizzare la figura del primo cittadino, quella degli assessori e del lavoro di squadra che fanno. Optare per un nome in contraddizione con questa mission è da fanatici.
Detto questo, l’idea resta geniale. Come geniale è lo spoil system americano e non le rivisitazioni ‘pezzotte’ della penisola italica. Il sindaco e tutte le figure apicali delle pubbliche amministrazioni, che si circondano di una squadra fidata, anche se poco numerosa, che studia i problemi e li analizza con lui e prova a fornire risposte valide, è un ottima idea. Meglio ancora se tra di loro c’è un comunicatore efficiente che riesce a far digerire alla popolazione anche scelte poco piacevoli, sebbene limitate ad un certo periodo, o esalta programmi importanti. Proprio per questo, il bando non ha senso. L’avrebbe avuto per un sindaco che ha iniziato il suo primo mandato e che ha la prospettiva di un secondo.
Non si provi a giustificare con: “La città sta vivendo cambiamenti importanti”. “Ci sono tanti progetti in campo da comunicare”. O ancora, “Abbiamo impresso una svolta all’amministrazione che continua anche con questo bando”.
Una scelta assurda resta pur sempre tale. Soprattutto a pochi mesi dalla fine di un’esperienza.
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