LA STORIA: Cipriani e quel gol smarrito, ora ritrovato. Dopo 286 giorni...
L'ultimo squillo in campionato dell'attaccante del Savoia 9 mesi fa. Ieri, l'improvvisa rinascita
18-01-2015 | di Salvatore Piro
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6 aprile 2014, quattordicesima giornata di ritorno in Lega Pro. Allo stadio "Lungobisenzio" di Prato va in scena la sfida tra i padroni di casa e l'Ascoli. Termina 3 a 0 per il Picchio. Tra i marcatori, al minuto 69, entra anche lui, Giacomo Cipriani, la promessa mancata del calcio italiano. Il suo gol incanala i 3 punti verso le Marche, dopo il primo sigillo targato Tripoli. Gol che resta isolato: Cipriani gioca solo 7 partite, poi si svincola e firma per il Savoia. Ancora il bianconero nel suo destino.
Destino segnato da un esordio brillante, nel '99 Cipriani nemmeno diciannovenne va in gol in Coppa Uefa (con la maglia del Bologna che batte 2 a 1 lo Zenit, ndr), e tanta amarezza per un ginocchio che due anni dopo inizia a scricchiolare, non dandogli mai più tregua. Tanto girovagare per l'Italia, nove squadre cambiate in quindici anni, le ultime tre stagioni passate più in panchina che in campo: solo 26 presenze e 5 gol in campionato tra Benevento ed Ascoli. Ascoli, sì. L'ultima scommessa prima di uno 'strano' approdo al Sud, direzione Torre Annunziata.
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Il 4 settembre l'ingaggio del Savoia. Voluto dall'ex amministratore unico Francesco Maglione, Cipriani non si ambienta. Le discussioni sul suo presunto 'lauto ed inutile ingaggio', in città, sono all'ordine del giorno. L'ex Bologna confessa di sentirsi "sul mercato fin dal secondo giorno in maglia bianca", i tifosi spingono per la sua cessione già a gennaio. Fino a ieri...
Savoia-Lamezia è inchiodata sull'1 a 1. Mancano otto minuti al fischio finale e capitan Scarpa accende la gara: palla filtrante per Cipriani, proprio lui, la promessa partita di nuovo dalla panchina. Giacomo da Bologna finalmente scatta, fa valere il fisico, segna! Dopo 286 giorni da quel Prato-Ascoli. Gol che si traduce subito in liberazione, orgoglio, vittoria umana e professionale per chi, al suo esordio, gelava addirittura i russi dello Zenit con una 'sassata' dai 25 metri. L'abbraccio dei compagni ed i primi applausi del "Giraud". Lo speaker dello stadio che torna ad urlare il suo nome, 286 giorni dopo quell'ultima volta.
La storia cambia in un solo minuto. Cipriani in sala stampa sceglie il profilo basso, non si autocelebra, conosce benissimo le strambe dinamiche del mondo pallonaro. Un tempo 'bluff' ora possibile acquisto 'trovato in casa' per una corsa salvezza prima disperata, adesso almeno plausibile. Grazie a quel gol, il suo. Dopo 286 giorni...
nella foto di Nunzio Iovene, Cipriani in azione per la rete della vittoria contro il Lamezia
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