Si è tenuta nella suggestiva cornice dell'archivio di stato di Napoli la presentazione del libro "I Voiello, Storia di una famiglia di Torre Annunziata pioniera e eccellenza dell'arte bianca italiana", scritto dai tre studiosi torresi Antonio Papa, Vincenzo Marasco e Salvatore Cardone.

Il viaggio dei tre autori parte da un link condiviso su Facebook da Antonio Papa riguardante i Voiello che suscitò la curiosità dei suoi due colleghi e che li spinse ad intraprendere quest'avventura. Con l'aiuto dell'archivio storico Barilla, che anni fa ha acquisito il marchio Voiello, e di molti archivi del territorio, i tre sono riusciti ad individuare in Andrea Voiello il capostipite della famiglia e nonno di Giovanni, fondatore dell'industria. Un percorso lungo 140 anni che parte dalla bottega di Torre Annunziata per giungere all'attuale pastificio di Marcianise.

Il libro sfata la tradizione popolare che vedeva il capostipite di Casa Voiello nello svizzero August Van Vittel, giunto in Italia per la costruzione della ferrovia Napoli-Portici e innamoratosi della bella figlia di un pastaio, divenuto Voiello per un errore di trascrizione agli uffici del comune. La ricostruzione è risalita indietro nel tempo, approdando a Bracigliano, piccolo comune del salernitato, dove nel Settecento nasce Emanuele Gaudiello, che possiamo considerare come il capostipite da cui parte, tramite vari passaggi, trasferimenti ed errori di trascrizione anagrafiche, la dinastia dei Voiello.

Oltre che andare indietro nel tempo, la ricostruzione si allarga anche a livello geografico, raccontando dei Voiello di Genova, una parte della famiglia che dopo dei litigi si trasferì a Genova aprendo il proprio pastificio, e dei commerci dei Voiello che toccarono anche la città di New York, esportando non solo la pasta ma il nome di Torre Annunziata in tutto il mondo. L'opera riesce a toccare alcuni aneddoti che riguardano la città, come ad esempio la finale scudetto del 1924, dove il Savoia sfiorò l'impresa di essere Campione d'Italia perdendo 1-0 col Genoa, in quell'occasione il presidente era proprio Teodoro Voiello. Come detto dagli autori, l'obiettivo dell'opera in questione è quello di ricordare e curare l'importanza di questa pagina per l'immagine di Torre Annunziata che molto spesso si vuole stereotipare, ma che invece vanta di eccellenze che hanno reso la città celebre a livello internazionale.

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