La ‘tangente’ sui morti: un affare da trentamila euro l’anno
L’imprenditore taglieggiato pagava da anni i due clan. Ma la crisi economica e le numerose cremazioni l’hanno ‘obbligato’ a chiedere il ribasso del pizzo
22-07-2015 | di Raffaele Perrotta
VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
L’essere sepolti a Torre Annunziata significa contribuire a finanziare, in maniera uguale, le casse delle due cosche egemoni: i Gionta da un lato ed i Gallo-Cavalieri dall’altro. È quanto emerge dalle intercettazioni dei dialoghi tra Carmela Gionta ed un imprenditore edile.
La storia, in realtà, parte da lontano nel tempo, almeno dal 1998, e si intreccia, inevitabilmente negli ultimi anni, con i cambiamenti di abitudini da parte dei parenti dei defunti e, più di recente, con il nuovo regolamento cimiteriale, stilato ed approvato dall’Ente oplontino.
LE INTERCETTAZIONI
C: Carmela Gionta – I: Imprenditore
I: Vi posso dire una cosa? Sto da tanti anni in piazza, però è un momento delicatissimo perché la gente muore ma vanno tutti a Pontecagnano
C: a Pontecagnano
I: eh si, perché si fanno cremare. La gente non sfrutta più una fossa
C: cinque anni…
Torre Annunziata, Palazzo Fienga sarà demolito: summit in prefettura
Un grande parco verde nell'ex roccaforte dei Gionta
I: l’ha messo il comune
C: l’ha messo il comune, questo è il fatto
I: allora la gente
C: deve fare battaglia…la gente cinque anni…si vanno a cremare…
I: ma poi ci sono dieci anni…ancora dieci anni…
C: ma che si è messo in testa il sindaco…io non capisco
I: praticamente questi delle pompe funebri portano tutti a Pontecagnano, così si fanno cremare o se li portano a casa o mettono in qualche nicchia di qualche parente. Non facciamo più niente.
Scegliere la cremazione per i propri cari, piuttosto che la sepoltura, considerando i nuovi tempi di 10 anni per l’inumazione, ha fatto crollare le richieste di lavori al camposanto oplontino. Di qui nasce la controproposta dell’imprenditore che, non riuscendo più a far fronte ai 15 mila euro l’anno ad ogni clan, prova il ribasso a 10 mila euro.
I: Io sono stato pure dai Cavaliere. Attualmente come stanno le cose, più assai di diecimila euro all’anno non posso cacciare, ma non per qualcosa.
C: signor I, sentite a me. Per ora mi dovreste dare mille euro, mi dovete fare questo sacrificio, mi dovete aiutare, ve lo dico come foste un figlio mio, un fratello.
I: state a sentire me, non parlate più. Io fino a Natale vi accontento, però da Natale facciamo diecimila euro all’anno
C: no
I: no, aspettate. Da gennaio in poi, invece di mille al mese, perché dobbiamo apparare sempre a diecimila, vi do settecento. Il quattro di ogni mese.
C: diecimila euro, dai..
I: signora sapete una cosa, se io lavoro non ho problemi. Io ho licenziato 30 persone.
C: rimaniamo mille euro al mese e a Natale ci mettete mille euro in più
I: se a Natale lo posso fare vi accontento, non è questo il problema. Però io non vengo più qua signora, vi voglio bene.
Sondaggio
Risultati
Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"