La Turris 'padrona' del Liguori. Giugliano. "Adesso dovrete sopportarmi almeno altri 9 anni..."
Il presidente è raggiante. "A breve partiranno i lavori di adeguamento"
13-11-2015 | di Raffaella Ascione
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Alla fine l’ha spuntata l’AP Turris. Battuta la concorrenza della Fc Turris e del Preziosissimo Sangue. Decisiva la portata dell’offerta economica, oltre che la bontà dell’allegato progetto di manutenzione. Per i prossimi nove anni, il Liguori sarà concesso in gestione – si attende solo l’aggiudicazione definitiva – alla società che rappresenta la prima realtà calcistica cittadina. Turris “padrona” di casa, insomma, scongiurandosi in tal modo quelle beghe per la disponibilità, la fruizione ed i costi dell’impianto di Viale Ungheria, che a più riprese, negli ultimi anni, avevano messo a serio rischio la sopravvivenza stessa del calcio in città.
“Dovrete sopportarmi per altri nove anni – tuona Giuseppe Giugliano – ma adesso a condizioni decisamente più adeguate. Senza stadio sarebbe stato oggettivamente difficile portare avanti una programmazione. Questa di oggi è per noi una tappa fondamentale, diciamo che si stanno creando le condizioni ideali per operare al meglio. Adesso attendiamo l’aggiudicazione definitiva, poi cominceremo i lavori di adeguamento, a cominciare dagli spogliatoi. Vivo con immensa soddisfazione questo momento, perché rappresenta la prova concreta di quanto questa società si stia prodigando per il bene della Turris. In campionato siamo perfettamente in linea con l’obiettivo prefissato ed ora, con la gestione del Liguori, possiamo ritenerci autorizzati ad azzardare anche discorsi più a lungo termine”.
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Estrema la soddisfazione del diesse corallino Checco Vitaglione. “Senza una struttura realmente a disposizione della Turris, sarebbe stato impossibile operare. Noi non lo avremmo fatto. La prima squadra cittadina, una squadra blasonata e prestigiosa come la Turris, non poteva dipendere dal altri, di chiunque si trattasse, per avere a disposizione quella che di fatto è la sua casa. Disputare un campionato nazionale senza avere l’effettiva disponibilità di un impianto sportivo è un’idea paradossale. Diciamo che oggi è stato fatto un investimento indispensabile per continuare a far calcio seriamente”.
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