Una sala gremita ad accogliere la società corallina alla sua prima uscita ufficiale nella stagione 2015/16. Al tavolo della conferenza, il presidente Giuseppe Giugliano, il presidente onorario Michele Abate, il diesse Checco Vitaglione (che ha ufficialmente ritirato le proprie dimissioni) ed il neo tecnico Alfonso Pepe.

Prima ancora, però, che prendano la parola i diretti interessati, è un coro dei tifosi a rompere silenzio ed indugi. Nel mirino ancora lui. Quell’ex presidente corallino ad un passo dal ritorno alla Turris appena una decina di giorni fa e rispetto a cui il tifo organizzato – a più riprese negli ultimi anni - non ha mai mosso un solo passo indietro.

Di due settimane fa il comunicato con cui Aggregazione Ultras Torre del Greco si era detta disposta ad accettare la scomparsa della Turris, pur di evitare che Gaglione tornasse a gestirla. “Mi auguro che le polemiche siano finite. Adesso è tempo di ripartire. Torre del Greco si deve ricompattare intorno alla Turris, indipendentemente dalle persone che rappresentano la società. Una società che, comunque, non intende porsi in conflitto con nessuno: dal Comune, a cui chiediamo soltanto il Liguori, agli imprenditori cittadini, nei cui riguardi intendiamo mantenere vivo e sereno il dialogo”.

Di Checco Vitaglione le prime parole, che riscuotono applausi convinti. “Questa società ha sempre dimostrato di essere dalla parte della città – continua Vitaglione – anche durante la fase delle dimissioni, preservando il titolo e mettendolo, seppur in maniera informale, nelle mani dei tifosi. Obiettivi per il prossimo campionato? Lo scorso anno sapevamo ci sarebbe toccato il ruolo da protagonista, ma adesso gli equilibri sono chiaramente cambiati, determinando inevitabilmente un ridimensionamento degli obiettivi. Non abbiamo però nessuna intenzione di fare da vittima sacrificale. Semplicemente, ci vestiamo d’umiltà. Del resto Torre è la mia città adottiva e non ho nessuna intenzione di steccare. Stateci vicino e faremo bene”. Palesa estrema serenità, il diesse corallino, quando il discorso si sposta sull’argomento mercato. “Indubbiamente partiamo in ritardo e gioco forza dovremo accelerare i tempi per metterci in carreggiata, ma di sicuro non lasceremo che sia la fretta a condizionare le nostre scelte. Agire adesso in maniera oculata vuol dire agevolare, alla lunga, anche il lavoro del tecnico. Ad ogni modo, su di un punto voglio essere categorico. Le scelte della società saranno orientate solo ed esclusivamente su chi sarà animato dalla seria ed effettiva volontà di contribuire alla causa corallina. L’aspetto umano e professionale avrà la priorità”. Attese a breve le prime ufficializzazioni e non è escluso che vi rientrino anche alcune pedine che lo scorso anno hanno contribuito alla vittoria del campionato di eccellenza. Profilo basso per il presidente, anche lui rientrante dalle dimissioni, Giuseppe Giugliano. “Non voglio parlare di quello che è accaduto. Tengo solo a ribadire che mai e poi mai avrei lasciato che la Turris sparisse. All’Amministrazione Comunale chiedo solo la disponibilità – magari in tempi ristretti – del Liguori. È la nostra casa e non possiamo starne lontano. L’assetto societario? Poteva nascere un gran progetto, ma quelli che dovevano essere i nostri compagni di viaggio, alla fine hanno fatto scelte diverse. Noi invece no, siamo ancora qui”. Momento di commozione quando a prender parola è stato il presidente onorario Michele Abate (dalla fusione tra la Pietro Abate ed il Miano è nata la AP Turris, con sede, finalmente, a Torre del Greco). “Ho dato il mio piccolo contributo alla città ed alla Turris, in memoria di mio figlio”.

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