TORRE ANNUNZIATA. "Vivo su una sedia a rotelle e sono grande, pesante. Per portarmi in bagno, insieme alla bidella, ci vogliono altre due persone. L'ultima volta la bidella è corsa, stava al piano di sopra, ma io non l'ho trattenuta. E' passato troppo tempo, mi sono fatta la pipì addosso. Ho pianto. A mamma ho detto: non portarmi mai più a scuola".

La vergogna provata da Rosaria, 17 anni, del rione Carminiello di Torre Annunziata, costretta fin dalla nascita su una carrozzina e per colpa di una asfissia perinatale, è quella incolpevole, innocente, subita da tanti alunni disabili in Campania. Studenti vittime, prima, dei loro handicap. Poi, non bastasse, anche della cronica mancanza di fondi pubblici per l'aggiornamento professionale dei collaboratori ATA.

La denuncia di Rosaria, che nonostante i suoi 17 anni frequenta la I Liceo, affiancata tre ore al giorno da un professore di sostegno all'artistico De Chirico di via Veneto, così come quella dei suoi genitori, papà Vincenzo, assicuratore, e mamma Pina, casalinga, è reale, cruda: coinvolge tutto il mondo della scuola. Dagli ex presidi, ai Comuni, arrivando fino ai vertici.

In questo caso, trattandosi di istruzione secondaria superiore, una risposta a Rosaria, papà e mamma Pina, che infine ha convinto la figlia, dopo 4 giorni di assenza per vergogna, a ripresentarsi a scuola, come sempre, seduta in un banchetto "speciale" vicina alle sue compagne del cuore, Carmen e Giusi, dovrebbero fornirla il MIUR e l'Ufficio scolastico regionale.

Enti che, fino ad oggi, sono però rimasti sordi alle continue sollecitazioni del dirigente del Liceo torrese, Felicio Izzo. "Il problema riguarda l'assistentato materiale agli studenti disabili - sottolinea - . Una materia cavillosa, che va oltre le mansioni ordinarie svolte dai vecchi bidelli. Rosaria dovrebbe ricevere assistenza continua da personale specializzato.

Dallo scorso settembre- continua - per chiarire la situazione, ho scritto molte note indirizzate al sindaco Giosuè Starita, all'assessore alle politiche sociali, al dirigente d'Ambito. E poi alla Città Metropolitana di Napoli, all'assessore regionale Fortini e alla dirigente Maria De Lisa, del competente Ufficio scuola Campania. Mi ha risposto solo la ex Provincia. Quando? Il 30 gennaio".

Il preside, dopo aver speso duemilaottocentoeuro di fondi del Liceo per acquistare un sollevatore a muro che aiutasse Rosaria ad andare in bagno senza traumi, sollevandola meccanicamente dalla carrozzina all'apposito wc per i disabili (nella scuola di via Veneto ce ne sono 3, uno per ogni piano. Dieci, invece, i collaboratori ATA, tra loro una sola donna, l'età media è di 57 anni), di fronte all'ennesima assenza di risposta, oggi sembra quasi arrendersi.

In una nota dello scorso 21 settembre che - "nello spirito di collaborazione sotteso ai rapporti tra scuole, enti locali e amministrazioni" - richiedeva inutilmente "ulteriori unità lavorative con il compito di assistenza materiale" per Rosaria, il preside Izzo era giunto persino ad implorare "chiari suggerimenti circa l'iter burocratico da mettere in atto". Come a dire: sull'assistenza ai disabili a scuola ed in Campania, il caos regna sovrano.

Un aiuto potrebbe fornirlo una sentenza della Cassazione, la 22786/16 dello scorso 30 maggio. La pronuncia, quel giorno, confermò la condanna penale per «rifiuto d’atti d’ufficio», inflitta in Appello ad alcune collaboratrici scolastiche. Le bidelle si erano rifiutate di fornire assistenza igienica, nel cambio del pannolino, ad una bimba con disabilità complessa.

In attesa di una nuova nota del dirigente scolastico, pronta ad essere spedita sia al sindaco che alla Regione, papà Vincenzo e mamma Pina continuano la loro battaglia per la piena integrazione di Rosaria. "Ma non solo - sottolineano entrambi i genitori - anche di tutti gli altri ragazzini come lei. Speriamo pure che il sindaco Starita, nonostante le elezioni ormai vicine, ci fornisca finalmente una risposta".

Nel frattempo, Rosaria, passata la vergogna, vuole ritornare a scuola: "Andarci mi è sempre piaciuto. E poi ci sono Carmen e Giusy, non vedo l'ora". Ma a breve, per Rosaria, sarà già tempo di "vacanza". Subirà un controllo medico all'ospedale di Modena, dopo una seconda operazione per scoliosi. Poi, finalmente, la visita a Mirabilandia. "Papà ha promesso che mi porta - racconta la ragazzina entusiasta - . Ho visto tutti i parchi giochi più famosi al mondo, pure Disneyworld. Mi manca solo l'ultimo".          

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