“I debiti e i crediti di Gori sono facilmente spiegabili alla luce dei numeri dei bilanci. Per questo, consiglio ai parlamentari e ai consiglieri regionali del M5S di prestare particolare attenzione alle risposte alle loro domande di qualche giorno fa, sollecitate attraverso una nota stampa”. A dirlo è il presidente di Gori Spa, Amedeo Laboccetta.

“I debiti sono dovuti in larga parte ai servizi resi dalla Regione Campania che, a seguito dell’accordo del 2012 tra Regione Campania, azienda e Ato, ha fatto lievitare di quasi il 90 per cento la tariffa per la fornitura idrica da parte dello stesso Ente regionale. I secondi, invece, sono frutto di elevatissimi picchi di morosità raggiunti in specifiche aree dove, non a caso probabilmente, agguerrite associazioni e movimenti conducono, da anni, una aggressiva campagna di denigrazione e di delegittimazione dell’Azienda".

“Questi sono i numeri che riguardano la Gori, numeri trasparenti come la nostra acqua – ha proseguito il presidente del Gestore idrico –. Piuttosto, sono incuriosito, e non solo come presidente della Gori ma anche come ex parlamentare, dalla coltre di silenzio che avvolge, invece, la situazione economico-finanziaria del gestore della città di Napoli, Abc. Giusto qualche numero: dal bilancio 2013 di Abc, emergono 330 milioni di debiti a fronte di ricavi molto inferiori (sono poco più della metà di quelli della Gori). In pratica, fatte le dovute proporzioni in base ai ricavi, è come dire che Abc è oltre il 55% più indebitata di Gori. Ma stranamente, quasi nessuno vuol vedere. Chissà perché? Di solito i parlamentari pentastellati non praticano sconti. Sono convinto che non lo faranno nemmeno in questo caso”.

Quanto invece alla recente inchiesta penale sui sistemi idrici in Campania, Laboccetta ha commentato: “Nessun dipendente Gori ha ricevuto neppure un avviso di garanzia rispetto alla vicenda giudiziaria di cui tanto si è parlato e scritto. L’Azienda, che è parte lesa nel procedimento, è serena. Confida nella Magistratura con cui è sempre pronta alla massima collaborazione. Come è noto la Gori ha ritenuto di interessare, recentissimamente, anche l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione guidata dal Presidente Raffaele Cantone. Un nome – ha concluso Laboccetta – che è una garanzia per noi tutti”.

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