Ladro di mascherine. Denunciato un 43enne di Torre Annunziata
Circa 90mila dispositivi di protezione sequestrati ad Ancora: erano destinate al mercato nero della Campania. Sotto la lente degli inquirenti anche il padre
16-04-2020 | di Marco De Rosa
VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
Circa 90mila mascherine. Era il bottino di un 43enne di Torre Annunziata, denunciato dalla Guardia di Finanza di Ancona a seguito del blitz che ha scoperto il carico di dispositivi di protezione.
Le mascherine, importate dalla Cina, erano destinate, ma solo in minima parte, ai volontari e agli enti sanitari. Il resto, probabilmente, sarebbe finito nel mercato nero della Campania a prezzi gonfiati.
Sul caso stanno indagando gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Ancona che, grazie alla loro indagine preventiva, hanno permesso ai colleghi di Bologna di intercettare e requisire all’Interporto il carico di mascherine importato da una ditta di Falconara attiva nel settore dell’antinfortunistica.
17enne lavora in 'nero' in un bar: multa da 4mila euro
La scoperta dei carabinieri, denunciato titolare di una caffetteria
La ditta è intestata proprio al 43enne di Torre Annunziata, residente a Umbertide, in provincia di Perugia. L’uomo è stato denunciato per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.
Dal raffronto tra le bolle preparate dalla società falconarese con gli ordini dei richiedenti, è emerso che solo 20mila mascherine erano state davvero prenotate: le chirurgiche, acquistate a circa 40-50 centesimi, sono state consegnate regolarmente, in donazione, a un’associazione della Protezione civile di Umbertide, le Ffp3 (comprate a 2 euro circa e rivendute a 6-8 euro al pezzo) agli ospedali di Napoli e Caserta. Ma dalla documentazione ne figuravano molte di più, circa 70mila tra Ffp3 (21mila) e chirurgiche (49mila): questa quota irregolare di mascherine è stata requisita dai finanzieri e verrà consegnata alla Protezione civile per lo smistamento a vari presidi sanitari.
Gli investigatori ora vogliono far luce sui rapporti tra l’indagato e il padre, un 68enne titolare di un’altra società che si occupa dell’intermediazione tra la ditta del figlio e i destinatari degli ordini. Si sospetta, infatti, che grazie a questi passaggi tra le due società i prezzi delle mascherine lievitassero per essere immesse nel mercato nero a 3,50-4 euro al pezzo, per quanto riguarda le chirurgiche, e fino a 25-30 euro per le Ffp3.
Sondaggio
Risultati
Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"