È veramente mortificante che la sfida più importante del campionato si è giocata a porte chiuse. Non si comprendono i motivi di ordine pubblico, né il distacco delle Istituzioni”. Si tratta del calcio cittadino, quello rappresentato dal Savoia, che ha giocato contro l’ Herculaneum con il Giraud chiuso ai tifosi. “Un impianto sportivo meraviglioso, ridotto in uno stato di completo abbandono”.

Vincenzo Sica, dirigente del Partito Democratico di Torre Annunziata, non lesina attacchi più o meno velati all’amministrazione ed al sindaco Starita, suo compagno di partito ed ex competitor per la poltrona di Palazzo Criscuolo. La squadra oplontina è solo l’ultimo motivo di critiche che divengono anche aspre per la situazione in cui versa la città.

“In poco tempo, tutti coloro che utilizzano il Tribunale oplontino si sono ritrovati senza due importanti parcheggi. Non solo avvocati, ma anche i tanti commercialisti o professionisti di altri settori che vengono nella struttura torrese. Non è sintomatico di una forte disorganizzazione della macchina amministrativa? Non si sapeva già da anni che avremmo avuto necessità di progettare e realizzare le infrastrutture?

Un silenzio, quello dell’ex city manager, durato mesi. Impegnato all’opposizione dell’attuale primo cittadino, fino al lontano 2013, ha vissuto “con non poche perplessità il sostegno a quest’ultimo ed il ritorno di Starita nel PD”. Oggi, fuori dalla vita amministrativa torrese e chiusa la parentesi da assessore a Pompei, avanza una critica anche al suo stesso Partito “troppo appiattito sulle vicende del Palazzo”. Per questo motivo, dice: “Dopo il riassetto del gruppo dirigente, credo che i Dem non hanno bisogno di avere parte attiva nella giunta, altrimenti nel 2017 ci accolleremo, per l’opinione pubblica, la cattiva gestione di 10 anni”.

In che senso?

Si governa la città senza pianificazione e di questo i cittadini sono ben consapevoli da tempo. Basta leggere con occhio attento anche quanto accaduto sul caso cisterne”.

Si spieghi meglio..

“Premesso che non si tratta di un piccolo negozio ma di un’opera grande, anche dal forte impatto sul territorio. La richiesta è stata fatta a luglio e la conferenza dei servizi è stata convocata per il 26 novembre e nei mesi non c’è stato alcun atto di indirizzo né della giunta né del consiglio. Di qui due possibilità: o il dirigente ha agito in autonomia senza considerare la volontà politica e, se così, va adottato un provvedimento. O ‘l’amministratore monarca’ sapeva”.

Ma non c’erano già atti amministrativi contro le cisterne? Almeno così ha detto il suo partito e la coalizione di maggioranza.

“Si, ci sono e sono talmente importanti che non sono state citate nella convocazione della conferenza dei servizi (sorride, ndr). In ogni caso sono delibere che non hanno avuto alcun seguito”.

Da quanto dice, sembra che realmente non si salvi nulla dell’amministrazione della Città. Non può non riconoscere, però la lotta alla camorra.

“Conosce amministratori che non si dicono contro le mafie? Io l’essere contro lo intendo anche in un altro modo, non solo con operazioni di facciata, ma creando le condizioni affinché i giovani preferiscono un lavoro legale piuttosto che essere reclutati come pusher”.

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