L’asse della droga tra Lazio e Sicilia passava per Torre Annunziata
Eseguiti 81 arresti in tutta Italia, tra questi in manette sono finiti i fratelli Giovanni e Raffaele Visiello
05-07-2021 | di Redazione
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Un asse della droga che dal Lazio alla Sicilia passava anche per Torre Annunziata. Nel blitz antidroga di questa mattina eseguito in mezza Italia sono stati arrestati anche i fratelli Giovanni e Raffaele Visiello. Erano in affari con le organizzazioni criminali del Palermitano e i Casamonica a Roma.
A mezz’ora da Palermo, a Partinico, c’era una vera e propria centrale della droga gestita da cinque organizzazioni criminali che si occupavano sia di produrla sia di trafficarla in tutta la Sicilia Occidentale. Lo facevano anche grazie agli “affari” con i Casamonica, nel Lazio, e una famiglia di Torre Annunziata, i Visiello, in Campania.
Per questo motivo all’alba di stamattina — fra le province di Palermo, Trapani, Milano, Roma, Latina, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari e Nuoro — sono finite in carcere 63 persone, 18 ai domiciliari e per altre quattro è scattato l’obbligo di dimora. Altri quattro, invece, sono indagate a piede libero. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso al concorso esterno passando per l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e via via sino all’estorsione, a vari reati in tema di armi e alla corruzione di un agente della polizia penitenziaria del carcere palermitano di Pagliarelli.
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Gli 81 arresti arrivano in un momento delicato, perché fra i gruppi criminali che si spartivano il traffico di droga c’erano dissidi e gli equilibri erano legati a un filo. C’erano stati contrasti sfociati in numerosi danneggiamenti, spedizioni “punitive” e atti incendiari. Tanto che il Gip traccia “l’immagine di una vera e assai allarmante balcanizzazione degli scenari criminali partinicesi che fa presagire futuribili scenari di nuove e forse imminenti guerre di mafia nella provincia palermitana storicamente nota come tra le più attive nell’ambito criminale del traffico di stupefacenti”. Se fino a oggi non era scoppiata era solo per garantire gli introiti milionari dello spaccio su larga scala.
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