L'aula consiliare di San Giorgio intitolata ad Aldo Moro
Il comune ricorda il grande statista. La proposta del presidente del consiglio Giordano
20-03-2018 | di Claudio Di Giorgio
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La sala consiliare del comune di San Giorgio a Cremano si chiamerà “Aldo Moro”. E’ questa la proposta partita dal presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Giordano che ha trovato d’accordo tutti i consiglieri e che è stata consegnata al Sindaco Giorgio Zinno.
La proposta viene nel 40esimo anniversario del rapimento dello statista. La dedica a Aldo Moro della sala consiliare che non ha ancora un nome rappresenta un gesto simbolico di alto valore morale e sociale verso colui che viene considerato una figura universale di martire. L'iter per l'intitolazione è stato così avviato e si concluderà con un evento che per il momento è top secret e coinvolgerà amministratori, consiglieri comunali, personalità politiche, la città tutta a partire dagli studenti che avranno l'opportunità di conoscere meglio la storia di Aldo Moro e la tragedia che il suo rapimento e la sua morte hanno significato per l'Italia intera.
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L’Amministrazione comunale ha già reso omaggio ad Aldo Moro lo scorso gennaio, anticipando le celebrazioni del 16 marzo, invitando nel palazzo della Cultura l'on. Gero Grassi, componente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul caso Moro che ha raccontato dell’indagine.
“San Giorgio a Cremano è una città in cui i principi di Moro vengono affermati sia nell'attività amministrativa che nell'ambito sociale – spiega Giuseppe Giordano -. Per questo abbiamo ritenuto che fosse la personalità politica ideale, a cui intitolare l'aula consiliare".
"Aldo Moro è anche esempio di democrazia, simbolo dell'unificazione di diverse anime della politica - aggiunge il sindaco Giorgio Zinno -. Il suo nome ha messo d'accordo tutti perché grazie a lui si percepisce ancora, a distanza di 40 anni, l'esigenza di ripartire da quei valori per la costruzione di una società più inclusiva, basata sulla corresponsabilità dei cittadini e delle forze politiche”.
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