Trenta lavoratori ‘fantasma’ che avrebbero operato nella gestione rifiuti in tre comuni per conto della Sagi e che hanno intentato causa agli Enti pubblici chiedendo di essere assunti. È la storia assurda che sta accadendo a Trecase, Mugnano e San Sebastiano al Vesuvio, accomunate dal passaggio di cantiere ad altre ditte dopo il fallimento della stessa Sagi. Le tre cittadine dell’area metropolitana di Napoli hanno presentato denuncia ai carabinieri perché si sono ritrovate con elenchi gonfiati di personale impiegato nella raccolta rifiuti e nella pulizia delle strade.

È una situazione paradossale”, commenta ancora allibito Raffaele De Luca, sindaco di Trecase che sottolinea: “Il mio Comune ha sempre vigilato, richiedendo più volte la lista dei lavoratori impiegati ma di questi dipendenti che ora fanno ricorso non abbiamo mai letto il nome prima”. Nel paese alle falde del Vesuvio sono 8 quelli che hanno chiesto di essere integrati in pianta stabile.

Peggio, invece, è la situazione a Mugnano dove si tratterebbe di 22 lavoratori che puntano il dito contro i massimi vertici del palazzo comunale chiedendo, in buona sostanza, il posto fisso. “Tutto è iniziato a luglio, quando è fallita la società”. Spiega il primo cittadino Luigi Sarnataro, che continua: “Ci siamo ritrovati sommersi dai ricorsi al giudice del lavoro da parte di persone che sostenevano di essere stati impiegati in città. A noi risultava un elenco con 60 dipendenti che hanno effettuato regolarmente il passaggio alla nuova ditta”. Poi continua: “Se queste persone dovessero vincere le cause, gli aumenti del costo del servizio rifiuti aumenterebbero del 33 per cento. Soldi che dovranno pagare i cittadini”.

Meglio, si fa per dire, la situazione a San Sebastiano al Vesuvio dove ‘solo’ in 3 hanno fatto causa al Comune, attualmente retto dal commissario prefettizio Santoriello. Anche in questo caso, se vi fosse l’obbligo di assunzione dettato dai giudici ci sarebbe un’impennata della TARI.

“Abbiamo deciso di unirci e coordinarci, facendoci assistere dallo stesso pool di avvocati”, affermano i tre rappresentanti che concludono: “Quella della Sagi è una vera e propria truffa. Del resto, appare evidente se si considera anche la situazione debitoria maturata nei confronti dell’Inps pari a circa 14 milioni di euro. È nostro dovere difendere a tutti i costi gli interessi dei nostri cittadini”.

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