Lavoro anche per donne vittime di violenza. Tra le belle novità della fiera del lavoro di Pompei anche l’opportunità per chi è uscito dal tunnel dell’orrore. L’iniziativa andata in scena a Marina di Stabia – Porto di Pompei è nata per favorire l'incontro tra domanda e offerta alla vigilia delle vacanze di Pasqua, quando a mancare sono almeno mille lavoratori nella sola città di Pompei.

Quello delle donne vittime di violenza è un altro spunto importante per rispondere alla domanda sempre crescente di lavoro, specie nel settore turismo, vero motore trainante del vesuviano e non solo. “E’ una parte che ci inorgoglisce particolarmente – ha spiegato il dirigente del Centro per l’Impiego di Pompei Carmine Scafa -. Un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto. Un mese fa abbiamo inaugurato lo sportello donna presso il centro impiego. Molte di queste hanno già sostenuto colloqui, sono state prese in carico e avviate al percorso di formazione. E’ stato sorprendente notare come loro stesse non credevano di poter essere ascoltate da un servizio pubblico, ma soprattutto che le venissero offerte delle concrete opportunità di lavoro”.

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Scafa ha tracciato un bilancio molto positivo della giornata. "Sono 1600 i colloqui che sono stati organizzati. Il 70 per cento dei percettori di reddito di cittadinanza chiamati hanno risposto positivamente". I settori dove c'è maggiore richiesta sono charter, fast food, agenzia viaggi e croceristico. Guardando all'altra faccia della medaglia i profili che ricercano ossessivamente gli imprenditori sono: skipper, ufficiali di bordo, ballerini e tour operator. 

E qualche spazio dovrebbero trovarlo anche le donne vittime di violenza che si sono recate al centro ascolto situato al Centro per l’Impiego di Pompei. “Stiamo chiudendo un accordo con alcune aziende importanti – ha concluso Scafa – per avviare queste donne a concrete opportunità lavorative”.

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