Lavoro “nero”. Altre due denunce a Santa Maria la Carità
Controlli a tappeto di carabinieri ed ispettorato del lavoro: obiettivo scongiurare un nuovo “caso Chierchia”
11-05-2018 | di Redazione
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Dopo il dramma di Luigi Chierchia, morto mentre lavorava per una ditta di Santa Maria la Carità, si intensificano i controlli sui cantieri della zona alle falde dei Monti Lattari.
Sempre in zona cimitero di Santa Maria la Carità, luogo in cui Chierchia stava lavorando quando una lastra di marmo lo travolse, i carabinieri hanno effettuato una serie di controlli alle ditte impegnate nei lavori di ristrutturazione ed ampliamento della zona cimiteriale. Scattate due denunce, a carico di due ditte edili.
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La prima ditta non ha inviato a visita medica preventiva un lavoratore, né lo aveva formato sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sui rischi che correva; erano assenti, inoltre, la viabilità nel cantiere e la manutenzione dei ponteggi: l’amministratrice unica della ditta è stata denunciata ed è stata disposta la sospensione dell’attività.
Il titolare della seconda impresa, invece, risponderà di non aver fatto indossare ai suoi lavoratori i dispositivi di protezione individuale (caschi e scarpe antinfortunistiche). Uno di loro era, per altro, “a nero”.
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