Lavoro nero in azienda tessile: sanzioni e sigilli al capannone
Pesanti sanzioni al titolare della ditta: alle sue dipendenze c’era un cittadino dello Sri Lanka senza contratto
21-03-2019 | di Redazione

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Lavorava in nero in un’azienda tessile di Ercolano, circondato da impianti con scarsa manutenzione.
I carabinieri di Ercolano hanno effettuato un controllo in un’azienda tessile con sede in un capannone di 2mila metri quadrati gestita da un incensurato originario di San Giorgio a Cremano. Alle sue dipendenze erano registrati 5 collaboratori su 6. Il sesto sarebbe un cittadino dello Sri Lanka con permesso di soggiorno, risultato poi “in nero”.
Il controllo è proseguito con l’intervento di personale dell’ASL di Napoli e ha portato alla luce l’esistenza di numerose irregolarità, tra le quali la presenza di un impianto elettrico definito dai tecnici “obsoleto”, non sottoposto a manutenzione e privo di protezioni in più punti. I pavimenti e l’intero luogo di lavoro risultavano occupati da materiale di lavorazione ostacolante la circolazione nelle aree adibite alla lavorazione del pezzame.
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Le macchine “pressa-imballatrice” e altre attrezzature da lavoro presentavano scarsa manutenzione e risultavano non opportunamente segnalate, quindi potenzialmente pericolose. Le frecce per le uscite di sicurezza indirizzavano su pareti murate o coperte da pezzame in attesa di lavorazione, accatastato fino al soffitto.
L’attività è stata sospesa in attesa della messa in regola con l’attuazione di tutte le prescrizioni di sicurezza imposte. Al titolare sono state comminate sanzioni penali per 20mila euro e una amministrativa per 3.600 euro.
