“Torre Annunziata è da sempre punto nevralgico del lavoro sommerso, ma è tutta la provincia di Napoli, fino a Caserta ad essere interessata in maniera imponente da un fenomeno i cui contorni per definizione non si possono misurare con precisione”.
E’ il parere di Giustina Orientale Caputo, docente di Sociologia del Lavoro del Dipartimento di Sociologia dell’Università Federico II di Napoli. Attraverso uno studio condotto dall’ateneo, in collaborazione con i centri per l’Impiego e la Guardia di Finanza, si è risaliti alla stima secondo cui le due province sono strettamente connesse al lavoro nero.
“Nel corso degli anni abbiamo provato a fare con l’Istat– ha continuato la professoressa – un lavoro di stima e di distinzione tra economia criminale ed economia sommersa, anche in virtù del fatto che c’è una ingente produzione di beni e servizi che non risultano allo Stato e che pesano sul Prodotto Interno Lordo. I settori più colpiti sono l’agricoltura e l’edilizia, ma ci sono anche le nuove frontiere del lavoro, come quelle della logistica in cui è difficile capirne in maniera approfondita il funzionamento”.
Ma c’è dell’altro. “Esiste tutta una porzione di studi che riguarda le condizioni di lavoro, contratti non pagati, persone che lavorano per poco tempo con un contratto e poi lavorano in nero, altri ancora che percepiscono una busta paga che poi viene restituita in parte al datore di lavoro, contratti part time che nascondono il tempo pieno – ha rimarcato la docente -. Tutti fenomeni drammatici che non consentono controlli approfonditi. Se ci fosse maggiore attenzione, più ispettori del lavoro rispetto alle migliaia di aziende da controllare, unita a una politica del lavoro efficace, potremmo facilmente dimenticare il dispiacere di essere una delle peggiori regioni italiane”.
“Torre Annunziata è da sempre punto nevralgico del lavoro sommerso, ma è tutta la provincia di Napoli, fino a Caserta ad essere interessata in maniera imponente da un fenomeno i cui contorni per definizione non si possono misurare con precisione”.
E’ il parere di G...
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