Sono Portici, San Giorgio a Cremano, Ercolano e San Sebastiano le città  unitesi per fare rete per la ‘centrale unica di committenza’. La Convenzione disciplina la gestione in forma associata tra i comuni aderenti alla funzione di acquisizione di lavori, servizi e beni in attuazione di quanto previsto dall’art. 33, del decreto legislativo 163/2006. I quattro comuni non capoluogo hanno firmato questa mattina la convenzione nell'ambito delle unioni dei comuni costituendo un apposito accordo consortile tra loro che avrà anche un ruolo di promozione delle condizioni di sicurezza, trasparenza e legalità, favorevoli al rilancio dell’economia nelle realtà territoriali, oltre a sancire la libera concorrenza, assicurando celerità delle procedure di gara e ottimizzazione delle risorse e dei prezzi.

Una firma storica per le 4 comunità rappresentate dai loro primi cittadini Nicola Marrone, Giorgio Zinno, Ciro Bonajuto e il commissario prefettizio Ferdinando Santoriello per la prima volta in una collaborazione fattiva  nell’interesse  dei 170 mila cittadini per la gestione ottimale e più efficace delle procedure. I singoli comuni associati alla convenzione potranno acquistare autonomamente beni, servizi e lavori di valore inferiore a 40.000 euro e appalti inferiori a 150 mila euro, comunicando alla Centrale unica di committenza le informazioni.

Insomma una vera rivoluzione che renderà più snello tutto il sistema degli appalti. Infatti l’Ufficio comune di committenza dovrà dare comunicazione di tutti gli atti all’Autorità Nazionale Anti Corruzione (A.N.A.C.) e agli organismi che ne dipendono. Sarà il Comune di Portici il comune capofila della rete ed è qui che sarà istituita la struttura organizzativa della “Centrale” per la gestione associata.

“E’ un passo importante perché porterà alla riduzione dei tempi essendo la Centrale Unica della  Prefettura ingolfata per seguire le gare di tutti i Comuni - fa sapere il Sindaco Giorgio Zinno - ma è anche un passo importante rispetto a quella idea di miglio d’oro dell’area vesuviana  che comincerà a mettere  in comunione i vari servizi. Non più i comuni in ordine sparso con procedure singole ma una procedura unica tra tutti i comuni”.

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