Le fattorie didattiche tornano all'istituto zooprofilattico, novità nella ricerca sulla biobanca
L’Italia si salverà non per le chiacchiere che produce ma se sarà in grado di conquistare l’eccellenza
22-05-2017 | di Claudio Di Giorgio
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Portici. Torna all’Istituto Zooprofilattico della Campania di via Salute l’ XI edizione de “Le fattorie didattiche” un progetto promosso in collaborazione col Servizio Sanitario Nazionale, il Dipartimento di Agraria e l’Assessorato Regionale all’Agricoltura, che mette in vetrina tutte le aree tematiche di cui si occupa la ricerca dell’Istituto. Una giornata di festa e di ottimismo, piena di suggestioni racchiuse nella didascalia “Tutta n’ata storia” per la straordinaria capacità che l’Istituto ha avuto di mettere assieme le cose frutto della ricerca sperimentale da portare a tutti e illustrare cosa in termini di nuove tecnologie si può fare per la prevenzione, il controllo e le innovazioni sui prodotti agroalimentari, con il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, Attilio Bianchi Direttore Generale del Pascale e Matteo Lorito preside della Facoltà di Agraria. Ma la novità della ricerca che l’Istituto ha proposto questo anno è la realizzazione di una biobanca che sarà una delle più importanti d’Italia. Si tratta di una certificazione raccolta con indagini a campione su 4200 abitanti della Campania sui quali è stata verificata la ricaduta dei contaminanti sulla salute dei cittadini, sulla qualità del sangue, su possibili malattie che insorgono. Un grande patrimonio nazionale. “Finalmente un sospiro di sollievo – per il Direttore dell’Istituto Antonio Limone - in una Regione che non vacilla più, ma ora cammina speditamente” . Il Governatore De Luca ha spiegato che l’Agroalimentare è una delle scelte di sviluppo su cui ha puntato il suo governo per il destino della Regione e di una intera generazione. La competizione mondiale è diventata spietata e l’Italia non si salverà per le chiacchere che produce ma se sarà in grado di conquistare l’eccellenza per aprirsi una strada sul piano internazionale . “Non ci sono alternative - fa sapere De Luca - o ci collochiamo sul piano delle eccellenze nel campo della ricerca e delle qualità dei prodotti che offriamo oppure l’Italia è un paese morto. Abbiamo fatto in questi due anni una grande operazione di recupero di immagine e dignità della Campania , da terra dei rifiuti e dequalificata a terra più controllata d’Italia ”. Emerge allora che la Campania è già un’altra storia , un’altra regione. “Quando vado a Roma - prosegue soddisfatto De Luca - cominciano ad alzarsi in piedi di fronte a una terra di grande civiltà e ora anche di grande rigore amministrativo. E’ una bella giornata in un paese depresso, ripiegato su se stesso, ma parte da Portici, da questo paese di grande cultura e storia, un grande messaggio di fiducia e di speranza per il futuro dell’Italia”.
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