Un dibattito per discutere di legalità e lotta alla corruzione, ma anche per provare a tracciare un solco tra l’esperienza Ascione e il futuro. Con quest’obiettivo il Pd di Torre Annunziata ha organizzato un incontro pubblico sul tema della legalità e della lotta alla corruzione. Ospiti della serata, moderata da Pierpaolo Telese, Annamaria Torre (figlia del sindaco di Pagani Marcello Torre ucciso dalla camorra nel 1980, ndr), il giornalista ex senatore Sandro Ruotolo e l’ex vicesindaco e parlamentare Lorenzo Diana. Assente il parlamentare europeo Franco Roberti, bloccato a Strasburgo a causa del conflitto tra Israele e Hamas.

“Tra poco più di 8 mesi si torna a votare nella nostra città – esordisce Telese – eppure si nota una certa stagnazione nel dibattito politico. Quando la città tornò al voto nel 1995, dopo lo scioglimento del 1993, le amministrative furono precedute da un fermento politico, fermento che adesso sembra mancare. Si sentono in giro nomi di aspiranti consiglieri e aspiranti sindaci che, in alcuni casi, vanno a braccetto con persone lontane anni luce dall’anticamorra”.

Molto retorico l’intervento di Sandro Ruotolo il quale, partendo dalla guerra in medioriente, ha parlato della necessità di fare “una politica al servizio del territorio e non del territorio al servizio della politica, aprendo le porte dei circoli e organizzando un partito tra la gente”.

Emozionante la testimonianza di Annamaria Torre che ha ricordato la figura del padre. “Papà non è un eroe, era una persona buona e preparata che ha messo al servizio della comunità il suo tempo, le sue energie e le sue competenze. E’ stato un bravo amministratore. Io non mi ritengo una vittima della mafia, ma una vittima collaterale di un sistema marcio”.

A chiudere il dibattito Lorenzo Diana, con l’intervento forse più atteso della serata. Ex parlamentare antimafia, per anni sotto scorta, è stato vicesindaco a Torre Annunziata per poco più di un anno, quando il PD ha provato a raddrizzare la barca guidata da Ascione, prima dello tsunami dello scioglimento. “Per amministrare una città come Torre Annunziata servono idee chiare e determinazione – ha spiegato Diana – i commissari nel 98% dei casi non risolvono i problemi. Per il tempo a disposizione possono solo tappare le falle e intervenire sugli aspetti più urgenti, ma altro non possono fare. Al partito occorre dare una visione e puntare 3 o 4 argomenti. Inutile fare programmi elettorali di decine di pagine che nemmeno i candidati al consiglio leggono. Programmi che, nella maggior parte dei casi, sono copia e incolla di programmi di altre campagne elettorali. A Torre Annunziata c’è stato il primato nazionale di percettori di reddito di cittadinanza. Il PD deve saper parlare a quanti oggi non lo percepiscono più. Questo è uno degli aspetti da tenere in considerazione nei prossimi mesi”.

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