Legge sulla prostituzione, Comitato mogli operai Pomigliano: “Non voteremo”
Le donne avvertono i mariti: “Se votano, meglio che poi non tornano a casa”
28-05-2015 | di Redazione
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“'Ieri il jobs act, oggi il sex work. Noi non saremo mai loro complici, e non andremo a votare, e se i nostri mariti andranno alle urne, poi non tornassero a casa”. A quanto annunciano le donne del comitato delle mogli operai dello stabilimento Fca di Pomigliano e del reparto logistico di Nola, le quali sottolineano che diserteranno le prossime elezioni regionali in Campania contro il progetto di legge sulla prostituzione.
“Non essere complici del nuovo business del libero mercato del sesso – sostengono – che sarà messo in atto con la liberalizzazione della prostituzione. I candidati, anche gli ultimi arrivati ci chiedono il voto mentre tacciono sull'iter parlamentare in corso per legalizzare la prostituzione e sostenerne il sistema”.
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Secondo il Comitato, “non vogliono cambiare la società, ma solo giustificare la loro esistenza per conservare, o ottenere, il loro profumato ‘status’ e mettere in servitù il lavoro, relegato a merce di valore inferiore alle merci stesse, e le donne in moderna schiavitù economica coi loro corpi valutati in capitale privato da affittare ed usare a piacimento con partita Iva e legittimazione di Stato”.
Le donne annunciano quindi la propria volontà a non andare al voto, ed avvertono i propri mariti, la maggior parte dei quali cassaintegrati del reparto logistico Fca di Nola: “Se andranno a votare – hanno concluso – non tornassero poi a casa”.
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