“Quando ho scelto di candidarmi alla Camera dei Deputati per prima cosa ho letto il programma che mi veniva sottoposto. L’ho condiviso, fatto mio e ho aderito a quel progetto politico sulla base di quelle idee. A distanza di giorni, nonostante tutto, nulla è cambiato da parte mia rispetto a quel proposito. E’ su quel programma, che resta il più credibile nel panorama politico nazionale, e sulla sua realizzazione dal primo all’ultimo punto che chiedo il sostegno agli elettori del mio collegio”.

Così Lello Vitiello, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Campania 1.12 col Movimento 5 Stelle, nonostante lo scandalo che l’ha coinvolto, anche se Vitiello, avvocato penalista, ha dichiarato di aver chiesto di essere messo “in sonno” alla loggia presso la quale era iscritto. Ma Vitiello non si ferma. E continua la sua corsa.

“Sono certo che la mia storia personale e professionale certifica la mia candidabilità: sono un professionista che è cresciuto seguendo impegnativi percorsi di studio e di formazione, improntati al rispetto della legge e alla tutela delle persone. Ho messo al centro della mia vita l’azione responsabile e l’impegno per migliorarmi e migliorare la realtà in cui sono cresciuto. Il mio profilo umano e politico che era piaciuto a chi aveva deciso di candidarmi non è cambiato. Devo ai miei figli e alla mia famiglia il rispetto della scelta di un impegno politico che ho assunto per dimostrare che un futuro migliore è ancora possibile”.

Infine un riferimento al Movimento 5 Stelle: “Per me lo ‘partecipa, scegli, cambia’ resta non solo uno slogan, ma anche la speranza che la buona politica esiste e può tradursi in idee e programmi concreti da condividere, da difendere e da sostenere”.

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