Era il 18 marzo del 1944 quando una forte scossa di terremoto avvertì che si preparava qualcosa di insolito. Nella notte, infatti, il Vesuvio si incendiò e la mattina dopo si vide il cratere infiammato da cui usciva un lungo pennacchio di fumo e colate laviche infocate sui lati.   In cielo si vedevano volare però anche le Fortezze Volanti Americane di stanza sul territorio che sorvolando l’eruzione scattavano foto, con lo sfondo del fumo nero del vulcano che fecero il giro del mondo. Fu in quel giorno che il Vesuvio decise di sussultare nuovamente, per circa 5 giorni, aggiungendo alla gravità della guerra il pericolo dell’eruzione. Ma il Santo Patrono San Giorgio e l’Immacolata fermarono la lava salvando la città dalla distruzione e morte certa. Fu quindi fatto un voto solenne quello di ritornare sul posto  ogni 10 anni in processione per elevare un ringraziamento a Dio che ha operato il  miracolo .

Ricorre questo anno  l’ottantesimo anniversario di quella violenta eruzione  e della PROCESSIONE   che ne seguì che portò fino alle pendici della montagna  le immagini  del SANTO PATRONO  San Giorgio e dell’IMMACOLATA .

L’Amministrazione ha voluto perciò tenere un incontro  molto partecipato  per ricordare l’evento, in particolare  la processione del  1944  svoltasi  per  ringraziare S.Giorgio e la Vergine Immacolata.

Molti i cittadini intervenuti all’incontro nella sala della Biblioteca di Villa Bruno   e con il Sindaco Giorgio Zinno e il Vice Sindaco Pietro De Martino , numerosi  gli storici e architetti Giovanni Di Sarno e Gino Scarpato  i Sindaci Ciro Terra, Gaetano Punzo e Aldo Vella e  i Parroci presenti. Ognuno ha portato il contributo della propria conoscenza dei fatti.

Con questa rievocazione si è inteso ricordare le radici della comunità sangiorgese legate  appunto  alla  lava del Vesuvio e trasmettere la storia della città alle nuove generazioni lasciando ai posteri la testimonianza di questo straordinario avvenimento.

Dal racconto riportato nel testo dell’opuscolo scritto dal Parroco Giovanni Tarallo nel 1954 per la prima processione votiva  decennale intitolata agli episodi del 1944 si incontrano le atmosfere , gli aneddoti e le vicende di quei giorni .

“Le campane presero a suonare a festa e si svolse uno spettacolo grandioso con tanta gente  che cantava  e pregava davanti alla Croce e  alle immagini di San Giorgio e della Vergine che erano state portate fin  davanti alle pietre infocate cadute dall’enorme bocca del vulcano .  Tutti poi si inginocchiarono e pregarono   e poi un silenzio solenne. La folla è commossa , grida, piange e si abbraccia  ringrazia  e la  LAVA CHE BRUCIA  SI E’ FERMATA .  E’ uno spettacolo grandioso. L’eco degli evviva si ripercuote possente nelle valli e sulle colline. Allora si eleva al cielo un voto solenne quello di ritornare qui, ogni 10 anni, in processione per elevare un cantico di ringraziamento a Dio che ha operato il grande miracolo per intercessione della Madonna e di San Giorgio“.

Così il Sindaco Giorgio Zinno : “ Conoscere la storia della nostra città, significa amarla  e preservarla  mantenendo vive le nostre tradizioni.  Il 28 aprile percorreremo la strada della originale processione, tutti insieme, per continuare a lasciare   ai posteri la testimonianza di quello straordinario avvenimento che segnò per sempre la storia  e le origini della nostra città”.

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