Incidente sul lavoro fatale per Luigi Chierchia, un 22enne di Lettere: una lastra di marmo lo prende in pieno e muore sul colpo. Nei guai il suo datore di lavoro, un imprenditore di Santa Maria la Carità.

Il ragazzo è deceduto nella mattina di giovedì 3 maggio 2018 mentre stava lavorando per una ditta specializzata nella lavorazione di marmi nel cimitero della cittadina quando, per cause ancora da accertare, mentre si trovava nel deposito dell’azienda in via Casarielli a Sant’Antonio Abate, una lastra di marmo lo ha travolto. Luigi è stato trasportato d'urgenza da un 40enne di Sant’Antonio Abate al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ma non c'è stato nulla da fare per salvarlo.

Il 22enne, figlio di un dipendente comunale, era molto conosciuto nel paese. Tanti i messaggi di cordoglio di amici e parenti. Immediatamente aperta sul caso un’inchiesta dai carabinieri della locale stazione: la slama è stata posta sotto sequestro in attesa dell’autopsia. Sigilli per l’area cimiteriale.

Una tragedia che ha già una denuncia: si tratta di un imprenditore 67enne di Santa Maria la Carità, ritenuto responsabile del reato di omicidio colposo. Secondo quanto emerso dalle prime indagini sulla morte di Luigi Chierchia, l’imprenditore avrebbe chiesto al giovane di Lettere una prestazione occasionale di manodopera. Luigi avrebbe dovuto aiutarlo a spostare alcune lastre di marmo, operazione nel corso della quale il carico è rovinato sul corpo di Chierchia, causandone la morte.

Le indagini sono ancora in corso: sul posto si sono recati anche i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche di Torre Annunziata per effettuare un sopralluogo.

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