“Una limpida lettura che abbraccia, decifrandole, le tante vestigia e preminenze architettoniche, sparse lungo il percorso dei binari tra Napoli e Castellammare di stabia, rievocandone magistralmente le vicende trascorse”. Così Flavio Russo, storico, studioso di architettura e tecnologie militare, ha presentato il libro dal titolo “La Stazione Bayard di Torre Annunziata”.

Una pregevole opera letteraria realizzata, alla luce di documenti inediti d'archivio da Vincenzo Amorosi, un appassionato araldista e  studioso locale che  evidenzia con precisi riferimenti e motivazioni la trasformazione di un territorio a tratti stravolto da un insediamento tecno-urbano che di massima contribuì allo sviluppo sociale del nostro territorio vesuviano.

La pubblicazione è un’erudita risposta al quaderno di architettura di Nunzia Cantile dal titolo “Sulle orme di Bayard, il viadotto di Torre Annunziata” che il 9 febbraio scorso fu presentato a Palazzo Criscuolo, sede del Museo dell’Identità di Torre Annunziata.

Il lavoro di Amoroso si differenzia dal libricino della Cantile sia per contenuto che per argomenti. Esso è strutturato fondamentalmente su argomenti storici, tecnici, realizzativi in termini ferroviari  visti in un contesto ambientale e su un’analisi del territorio oplontino d’inizio ‘800.

Lo studio dei documenti conservati all’Archivio di Stato in Napoli ha  contribuito ad ampliare la conoscenza di un manufatto costruttivo, nello specifico il viadotto ferroviario, che sta vivendo attualmente  un’attenzione mediatica sull’onda essenzialmente di una curiosità invisa in tempi addietro, ma rinata stranamente da un progetto di riqualificazione e da una facilissima consultazione documentaria che il mondo informatico offre da ben sei anni.

Ci riferiamo  alla consultazione dei fascicoli dei disegni progettuali dell’ingegnere Giuseppe Bayard della prima strada ferrata Napoli – Nocera-Castellammare (consultabili al cliccando qui) della “Bibliothèque Numerique Patrimoniale des Ponts et Chaussées” con sede a Parigi, al quale la stessa Cantile e la fondazione Ferrovie dello Stato hanno attinto per realizzare, l'una il quaderno di architettura, e l'altro la mostra dal titolo “Il sogno di Bayard” allestita nel Museo di Pietrarsa in visione dal 24 febbraio al 25 aprile di quest’anno.

L’opera del nostro ricercatore d’archivio, Vincenzo Amorosi,  arricchita da una prefazione dell’ingegnere Flavio Russo, storico ed esperto di architettura e tecnologia militare,  si presenta in una elegante copertina  su 110 pagine stampata per conto di Youcanprint Self-Publishing ed è reperibile su IBS.it, LaFeltrinelli e laUnilibro.

 

A cura di Nino Vicidomini

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