L’inchiesta ‘Terra Santa’ continua. I nomi degli altri quindici indagati
Gli investigatori hanno altri sei mesi per chiudere le indagini
19-02-2015 | di Raffaele Perrotta
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L’inchiesta ‘Terra Santa’, che un mese fa ha sconvolto Pompei, apre nuovi scenari con una proroga alle indagini di 6 mesi. Nel registro degli indagati sono finite, a vario titolo, altre 15 persone. Tra i reati contestati ci sono quelli per corruzione, per concorso nel reato e falso ideologico e materiale.
I NUOVI 15 INDAGATI. Tra i nuovi indagati lampanti sono i nomi di coloro che hanno comprato un loculo pagando la somme comprese tra i 2.000 e 3.000 euro, ricevendo un contratto datato più di 20 anni prima e siglato con il famoso timbro tondo recante la scritta ‘Città di Pompei’. Anomalia che è balzata agli occhi degli investigatori perché il comune mariano è divenuto città solo nel 2004 per volere di Carlo Azeglio Ciampi.
Giovanni Ruocco, Filomena Ferraiuolo, Pasquale Cascone, Salvatore Matrone, Davide Russo, Maria Grazia Giordano, Vincenzo Varone, Vincenzo Avitabili, Natale Villani, Rosa Malafronte, Teresa Borrelli, Pasquale Aliberti, Gerardo Salvati, Severina De Gruttola, Rosaria Gargiulo. Questi i nomi dei nuovi 15 indagati.
L’INCHIESTA. Gli inquirenti hanno vagliato i fatti accaduti dal 2011 al 2014 che riguardavano la gestione del cimitero comunale. Durante questi 3 anni, passati sotto la lente degli investigatori, sono state scoperte anomalie nella gestione del luogo sacro e presunte pressioni di politici.
Nel primo filone d’inchiesta sono rientrati 17 nomi, tra cui alcuni eccellenti come quello dell’ex sindaco D’Alessio e del consigliere Malafronte, che adesso siede tra i banchi dell’opposizione.
Tra gli altri: Ciro Serrapica, ex presidente dell’assise cittadina, Francesco Mirante, Antonio Somma, Carmine Casciano, Pasquale Cesarano, Salvatore Carotenuto, Visidore Salsano, Patrizia Coscia, Andrea Nunziata, Raffaelina Palomba, Francesco Pappalardo, Vincenzo Russo, Carlo Sorrentino, Antonio Villani, Francesco Villani.
Agli investigatori restano ancora altri 6 mesi di indagine, quindi, per l’accertamento della verità.
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