"L'informazione è determinante contro le mafie. Giornalisti uccisi perché scomodi"
A pochi giorni dallo sgombero di Palazzo Fienga, il PD di Torre Annunziata ha organizzato un’iniziativa contro le mafie con Giovanni Impastato, fratello di Peppino
26-01-2015 | di Raffaele Perrotta
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“I mezzi di informazione e la comunicazione sono determinanti contro le mafie. Basti pensare che in Sicilia sono stati uccisi 8 giornalisti perché scomodi”. È la testimonianza di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che ha partecipato al dibattito ‘Risvegliare le coscienze. Sconfiggere tutte le mafie’, organizzato dal Partito Democratico di Torre Annunziata.
“La mafia è cambiata – dice Impastato – se oggi mi chiedono dove c’è la più alta presenza mafiosa, non ho difficoltà a dire in Lombardia. Per tanti motivi, primo fra tutti l’economia più forte”. La scuola resta ancora la palestra dell’antimafia: “Bisogna entrare nelle scuole, non lo dico come retorica. Piuttosto sono retorici i discorsi che si fanno con i ragazzi. Quando si parla di legalità ma non si chiarisce cos’è o quando si parla di mafia e non si dice che non è l’antistato ma è nel cuore dello Stato”.
Infine la figura del fratello che ricorda come “un Peppino scanzonato, delle gite a mare, delle passeggiate in montagna o del circolo musica e cultura. Un Peppino inedito, insomma”.
Nella sede intitolata a Lello Di Sarno anche la consigliere regionale Dem, Angela Cortese che torna sulla vicenda dello sgombero di Palazzo Fienga: “Un’operazione che attendevamo da tempo. È un punto di partenza per la città, nel segno della legalità e nella prospettiva di un futuro sicuramente migliore del passato che ci siamo lasciati alle spalle”.
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