Una famiglia allo sbando e sull’orlo di una crisi di nervi. E’ questo il ritratto del clan Gionta dopo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Antonella Terzi nei confronti di Annunziata Caso, Gemma Gionta e Pasqualina Apuzzo, rispettivamente moglie, figlia e suocera di Aldo.

A far scattare le manette è stato il grave ferimento nei confronti di Carmela Gionta (già dentro per  i reati  di usura ed estorsione dal 23 luglio), perpetrato dalle sue stesse parenti lo scorso 18 luglio. Alla base i forti dissidi con il nipote Gaetano Amoruso, ritenuto dalla sorella di Valentino senior come “uno che non guarda in faccia a nessuno”. Il nuovo ras del clan non era d’accordo sulla gestione delle casse da parte della donna, che a causa delle varie spese non deteneva il denaro liquido necessario per aiutare le famiglie dei detenuti. E’ la stessa Carmela Gionta a chiamare Vincenzo, fratello di Gaetano, per dirgli. “Gli abbiamo già mandato 1500 euro. Digli che non va più a ritirare i soldi, digli che li vado a ritirare io”.

IL FATTO. Il messaggio è così arrivato a Gaetano Amoruso, ritenuto dalla sorella di don Valentino come  il mandante. “Secondo me è andato a dirglielo”. Così è scattata la rappresaglia della Caso e delle sue compari che si presentano a casa della donna. A prendere l’iniziativa è proprio la moglie di Aldo Gionta che sferra subito una coltellata sul volto di Carmela urlandole più  volte ‘Io ti ammazzo, io ti ammazzo. Te la devo dare al cuore’. La sorella di Valentino senior prova a difendersi afferrando un manico di scopa e tenendosi le mani sul petto, riuscendo così ad schivare il colpo al cuore, obiettivo dichiarato della Caso. Nel mezzo Gemma Gionta e Pasqualina Apuzzo che le lanciano di tutto, perfino una bomboniera di cristallo a forma di ananas che va in mille pezzi. Provvidenziale è però l’intervento di una quinta persona che ha diviso le due opposte fazioni evitando il peggio.

Le accuse da parte di Carmela Gionta però piovono pesanti nei confronti delle sue familiari. “E’ entrata con un coltello tanto. Sono entrate tutte e tre e pure la figlia parlava di darmi addosso, che ho detto pure vattene p… che sei più p… di tua madre”.

IL FINALE. Dopo la fine della colluttazione, la sorella di don Valentino è arrabbiatissima per l’accaduto “Siamo più rispettati dalla gente estranea che dalla famiglia”, e prova subito a chiamare un infermiere di fiducia poiché non può giustificare in ospedale la profonda ferita al volto. Emblematiche sono le sue ultime parole nei confronti di Annunziata Caso intercettate dagli inquirenti.  “Quella deve morire, mi devi dare una pistola uagliò. Il guaio lo devo passare io non voi. La vado a sparare io, ora la uccido io”.

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