Ha provato ad accoltellare la zia del marito per dei contrasti sorti per il controllo delle attività illecite. E’ quanto hanno appurato gli investigatori della Direzione Distrettuale Antimafia che hanno chiesto ed ottenuto dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, l’esecuzione di una ordinanza di custudia cautelare in carcere per Annunziata Caso, Gemma Gionta e Pasqualina Apuzzo, rispettivamente moglie, figlia e suocera di Aldo Gionta.

Secondo le indagini e la ricostruzione degli uomini della DDA, le tre donne si sono introdotte diversi mesi fa in casa di Carmela Gionta (zia di Aldo e sorella del fondatore del clan, Valentino, a sua volta arrestata poche settimane fa per associazione camorristica ed usura, ndr) per dei contrasti circa la gestione delle attività illecite e della cassa del clan, sempre più vuota dopo i continui arresti di boss, gregari e fiancheggiatori della cosca e grazie anche alle continue denunce di estorsione di commercianti ed imprenditori. Prima un botta e risposta, successivamente si è passati alle mani: ed è qui che sarebbe spuntato un coltello tra le mani di Nunzia Caso, che ha provato ad accoltellare la zia del marito.

Un episodio che conferma come nel clan, privo di boss e privo della sede storica (palazzo Fienga è stato sgomberato e murato da mesi oramai) regni il nervosismo, grazie allo straordinario lavoro di forze dell’ordine e magistratura. Le due donne (Nunzia Caso e Pasqualina Apuzzo) accusate di tentato omicidio, sono state arrestate e condotte in carcere, mentre la figlia di Aldo, Gemma Gionta, con la stessa accusa, ha avuto i domiciliari perché madre di bimbi ancora piccoli.

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