La frattura era ormai già da tempo insanabile, ma nella domenica che ha chiuso la settimana di polemiche legate alla questione marchio, il contrasto tra Rosario Gaglione e la Torre del Greco di fede corallina ha raggiunto livelli assoluti. Prima della gara contro la Puteolana, la scelta dei tifosi biancorossi di boicottare i punti di ristoro posti in corrispondenza del settore tribuna e distinti, poiché riconducili allo stesso Gaglione, ad oggi gestore del comunale.

Nel corso della gara, poi, la netta presa di posizione del tifo organizzato, che non ha risparmiato stilettate all’ex presidente, reo d’aver attuato un brusco ed ingiustificato dietro- front rispetto all’intenzione- manifestata anche dinanzi al notaio- di cedere il marchio storico alla tifoseria. Inevitabile, dopo i giorni roventi che hanno preceduto la gara contro la Puteolana dell’ex Mimì Gargiulo, che la querelle- marchio continuasse dunque a tener banco anche nel corso dei novanta minuti di gioco. “Chi sostiene allo stadio è il tifoso perfetto, non chi si tiene logo e marchio in un cassetto”. Questo il primo dei due messaggi che gli ultras hanno rivolto a Gaglione. Pochi minuti dopo l’esposizione dello striscione, il gol di Grezio che sblocca il risultato e che fa esplodere il comunale. Cori a ripetizione all’indirizzo di Gaglione durante il match, poi il secondo striscione di giornata. Emblematico. “Un atto dovuto, non una carità. Restituisci logo e marchio alla città”. 

 

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Puteolana regolata

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