Omertà e odio verso chi denunciava. Le nuove prove che verranno discusse in aula già dalla prossima udienza in programma a settembre per risalire alla mente che armò la mano di Alfredo Gallo avranno il compito di fare luce sull’omicidio di Mamma Coraggio.

Firmata l’ordinanza per l’acquisizione di prove documentali portate dal pm Pierpaolo Filippelli. Sciolta una riserva rimasta in sospeso dallo scorso 25 maggio e che ora apre un nuovo scenario di ricostruzione del clima di omertà e di odio nei confronti di chi aveva avuto il coraggio di denunciare gli orrori del Rione Poverelli.

Presso la Corte d’Assise di Napoli si è celebrata l’udienza per ricostruire l’omicidio di Matilde Sorrentino. Ascoltata la teste Rosa Chierchia, chiamata a deporre dai difensori di quello che è ritenuto il principale responsabile dell’efferato omicidio, Francesco Tamarisco. Secondo l’accusa, sarebbe stato lui a ordinare l’assassinio di Mamma Coraggio.

L’OMICIDIO. La donna fu uccisa sull’uscio di casa il 26 marzo del 2004 con diversi colpi di pistola. Matilde Sorrentino con le sue denunce aveva rotto il muro di silenzio e omertà intorno ad una delle vicende criminali più tragiche avvenute a Torre Annunziata, ovvero l’abuso sistematico e lo stupro di diversi bambini a opera di una organizzazione di pedofili attiva nel quartiere dei Poverelli. Le immediate indagini consentirono di individuare l’autore materiale dell’omicidio, il pregiudicato Alfredo Gallo, classe 1978. Gallo che aveva materialmente premuto il grilletto contro Matilde Sorrentino venne arrestato il 30 aprile del 2004 dai Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata e successivamente condannato all’ergastolo in via definitiva.

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