“Abbiamo raggiunto uno storico risultato: oggi il Consiglio Regionale della Campania ha approvato il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2017 con la mia risoluzione sul Piano Urbanistico Territoriale”. È il commento del consigliere regionale della Campania, Alfonso Longobardi, a margine della seduta odierna dell’assise.

“Nella risoluzione allegata al Documento – ha continuato – ho fatto inserire il seguente testo al punto 4 lettera g): “per migliorare la Governance territoriale, sostenendo la pianificazione e la valorizzazione del paesaggio e del territorio al fine di rilanciare il tessuto economico/produttivo attraverso specifiche strategie territoriali e predisponendo il nuovo Piano Urbanistico Territoriale (PUT) anche con valenza paesaggistica in attuazione della recente intesa Regione-Mibact, i cui vincoli vanno aggiornati per concretizzare politiche di sviluppo in Regione ed in particolare su determinate aree strategiche”.

Longobardi ritiene che “questa decisione del Consiglio Regionale potrà dare spazio alle richieste territori ed in particolare di quei Comuni, i cui Sindaci da tempo chiedono di aggiornare il Put ed i relativi vincoli oramai superati. Mi riferisco in particolare ad aree come Monti Lattari, Penisola Sorrentina, Zona vesuviana: qui soprattutto occorre rendere gli strumenti di Programmazione urbanistica più conformi alle nuove esigenze, senza limiti risalenti a molti anni fa e che non rispondono a vocazioni e potenzialità del territorio”.

Inoltre, “l’attesa per l’aggiornamento di alcuni vincoli ormai superati è al termine: l’ostacolo che per quasi 40 anni ha impedito alle Amministrazioni comunali di dare risposte certe ai cittadini, alle imprese, alle attività commerciali e produttive, potrà essere superato e l’approvazione del mio emendamento alla Risoluzione del DEFRC diventerà linfa vitale alla crescita reale dei territori”.

Infine, conclude il consigliere: “La risposta della Politica deve essere nei fatti, occorre assumere con senso di responsabilità impegni concreti e realizzarli, tenendo conto delle reali istanze e delle vocazioni territoriali pensando al fatto che bisogna agire in maniera dinamica alle nuove sfida delle competizione globale. Bisogna trasformare il concetto di limitazioni urbanistiche in vere opportunità di sviluppo senza colpire l’ambiente e il paesaggio. Il tutto per proporre il territorio quale elemento anche di attrazione turistica e opportunità ricettiva, senza ostacolarne i percorsi di rilancio e sviluppo”.

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