Ha fatto tappa anche in Campania e sarà ancora qui fino all’11 novembre il grande e ambizioso progetto promosso da Libera, “LiberaIdee”, che offre una rilettura attuale e condivisa del fenomeno corruzione e della malavita.

Il 7 novembre scorso, Libera e Don Ciotti hanno incontrato il Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli presso la sede dell’Ex-OPG "Je so' pazzo" di Napoli per mettere a confronto due esperienze diverse, un enorme lavoro di ricerca sociale e una grande esperienza di attivismo e mobilitazione diretta.

A fare gli onori di casa Chiara Capretti, attivista e candidata alla Camera con Potere al Popolo alle scorse elezioni, che ha illustrato le varie attività in quello che lei non si sente di definire Centro Sociale ma Casa del Popolo di Materdei, un ex ospedale psichiatrico giudiziario occupato nel 2015 che insieme agli abitanti del quartiere e non solo sta dando nuova vita e speranza ai cittadini che a più titolo vi operano come volontari. “E’ sbagliato e malsano – ha esordito la Capretti - pensare che il nostro compito di bravi cittadini si esplichi una volta ogni quattro anni mettendo una x su una scheda. Ancora più pericoloso è poter pensare di delegare i nostri bisogni e le nostre necessità a chi si ritiene, evidentemente a torto, essere più competente di noi, ma in effetti è solo più prepotente” .

La parola passa a Mariano Di Palma, Coordinatore Regionale presso Libera Campania, che espone i risultati del questionario nazionale, evidenziando le peculiarità delle risposte del campione esaminato al Sud rispetto al resto d’Italia. Emiliano Sanges invece, accompagnato da alcuni ragazzi della cooperativa Apeiron di Pignataro Maggiore, nel casertano, ha portato alcune testimonianze circa la difficile realtà delle comunità che si occupano di accoglienza.

Il Movimento migranti e rifugiati di Napoli, rappresentati da  Moussa Abdul Aziz Diakité, originario della Costa D’Avorio, racconta come sia nata l’esperienza di far nascere un’associazione che dia voce e spazio ai migranti e come sia importante creare dei legami sul territorio e con gli abitanti del quartiere.

Da un lato dunque il lavoro svolto con la ricerca sociale di LiberaIdee, che ha prodotto più di 10.000 questionari in tutta Italia sulla percezione del fenomeno in termini di corruzione, beni confiscati, mafie straniere e italiane e dall'altro la voce diretta del movimento migranti, che in questi anni si è mobilitato contro la speculazione mafiosa nei centri d'accoglienza, denunciando a più riprese la speculazione e il malaffare che trova sempre terreno fertile nell'economia dell' "emergenza".

Don Ciotti, presidente nazionale di Libera, chiarisce: “L'idea progettuale nasce dall'impegno profuso da Libera fin dalla sua nascita per mettere in rete le molteplici realtà impegnate a vari livelli per l'affermazione della legalità democratica. Oggi la rete comprende più di 1600 associazioni, scuole, università, piccoli gruppi, luoghi in cui ogni giorno si opera per affermare il valore della Repubblica, della cosa pubblica. Tuttavia, non sempre ci sono il tempo e gli strumenti utili ad analizzare i cambiamenti in corso. C’è sicuramente uno iato tra la lettura del territorio fatta da quanti operano in questi contesti e quella che deriva dalle operazioni di polizia e magistratura. L’obiettivo è di portare questo spazio a ridursi, a rendere utile una lettura per l'altra”.

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