Una catena umana dalla Baia di Capo Oncino alla spiaggia del Mappatella. In centinaia al flash mob organizzato in spiaggia dal ‘Coordinamento 19 luglio’ guidato dalle associazioni cittadine. Torre Annunziata c’è e urla a gran voce, per l’ennesima volta, il suo categorico no alla camorra. I torresi, sconvolti dall’irruzione armata al Lido Azzurro, avvenuta davanti a bambine e famiglie, si mobilitano insieme al sindaco Corrado Cuccurullo per combattere il malaffare che tiene in ostaggio la città.

A mobilitarsi sono anche i bambini di Torre Annunziata, che consegnano una lettera al primo cittadino e alle forze dell’ordine. Nero su bianco il terrore dei genitori alla notizia del raid armato in spiaggia, seguito da un appello alle autorità presenti. “Il rumore dello sparo e il pensiero dei ragazzi al bar ci ha terrorizzati. Abbiamo temuto il peggio e siamo ancora sconvolti. Confidiamo in voi affinchè episodi così gravi non si verifichino mai più”. Una lettera sentita, che riassume in poche e concise righe il sentimento di inquietudine della cittadinaza. 

L'abbraccio tra i bimbi e il primo cittadino testimonia un risveglio delle coscienze che abbraccia ogni generazione. La città risponde e chiede che sia attuato un processo di rinnovamento. "L’episodio di venerdì scorso è stato di una gravità inaudita. Hanno fatto irruzione in pieno giorno davanti a bambini e famiglie – sottolinea Cuccurullo – Ci siamo attivati subito per dare una risposta concreta alla città e ringrazio il Prefetto e le forze dell'ordine per il supporto. Il flash mob di oggi pomeriggio dimostra che la catena umana, come quella realizzata oggi, è difficile da spezzare. Restiamo uniti in questa battaglia contro la camorra".

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