Il Movimento 5 Stelle deposita alla Regione la proposta di legge che promuove il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua in Campania. Lo fa alla dei fatti gravissimi emersi quale l’arresto di  Carlo Sarro di Forza Italia e Commissario dell’ATO 3, e del diffuso sistema corruttivo scoperto  dalla Magistratura  con elargizioni di illeciti finanziamenti a politici locali

I grillini hanno consegnato un documento alla Presidente del consiglio regionale, Rosa D’Amelio. È guerra aperta tra il Movimento, che lotta per  il  diritto dei cittadini ad avere una gestione  pubblica dell’acqua, e gli amministratori dell’ATO 3 Sarnese Vesuviano, l’ente pubblico che gestisce i servizi idrici accusato di fenomeni corruttivi e infiltrazione della camorra nella gestione di un bene vitale come l’acqua.

Le bollette dell’acqua in Campania sono aumentate anche del 74% negli ultimi 10 anni – ha dichiarato Luigi Di Maio, vice presidente della Camera nella conferenza stampa al Centro Direzionale – Stiamo parlando di bollette che hanno causato il distacco dei contatori a tante famiglie campane e oggi abbiamo capito il perché , dovevamo pagare la campagna elettorale ai politici campani e a Barbato e dovevamo dare le tangenti ai Casalesi”.

Sarro, secondo Luigi Gallo, “con la delibera salva Gori ha pensato di cancellare i debiti presso la Regione Campania per  circa 190 milioni di euro. Il tutto sulla pelle dei cittadini. La giunta Caldoro ne ha cancellato 70 milioni nel 2013 e 122 milioni li ha dilazionati per 20 anni senza interessi. Ai cittadini – ha concluso Gallo – stanno arrivando bollette di partite pregresse da capogiro e quando  pensionati, disoccupati e casalinghe  non riescono a pagare gli staccano l’acqua”.

Claudio Di Giorgio

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