“Abbiamo un dolore grande nel cuore, ma stiamo provando con tutte le nostre forze a guarire”.
Ciro Setaro, il monumento dei pescatori di Torre Annunziata e referente del gruppo che ogni anno collabora e lavora per la realizzazione delle processioni per la Madonna della Neve, non ne può più. Ne ha abbastanza del covid. Vorrebbe la libertà che il virus ha tolto a ognuno di noi. E anche quest’anno si è accontentato di una festa a metà per la Vergine Nera alla quale è tanto devoto.
“Anche quest’anno abbiamo fatto una piccola celebrazione, ma non può lenire le sofferenze che abbiamo avuto negli ultimi due anni. E’ un qualcosa che non si può descrivere”. Mentre parla si commuove, come quando monsignor Raffaele Russo lo ha invitato ad alzarsi e a prendere il giusto omaggio per una delle persone che incarna al meglio la devozione per il culto del ritrovamento in mare della Madonna della Neve.
“Speriamo solo che il prossimo 22 ottobre la pandemia ci dia un po’ di tregua. Così riusciremo a rendere il giusto omaggio alla Madonna. Ma non solo per noi cittadini di Torre Annunziata, ma per tutto il mondo. Questo covid ci ha tolto tutto, non può toglierci anche la fede”.
Nel frattempo la vita va avanti e Ciro, così come tutti i giorni, esce in mare per fare quello che sa fare meglio, il suo lavoro. Immaginando il prossimo cammino di fede lontano dalla pandemia: “Sono due anni che aspettiamo. Il dolore è forte – conclude Ciro –. E’ un po’ triste ma dobbiamo guardare avanti”.
“Abbiamo un dolore grande nel cuore, ma stiamo provando con tutte le nostre forze a guarire”.
Ciro Setaro, il monumento dei pescatori di Torre Annunziata e referente del gruppo che ogni anno collabora e lavora per la realizzazione delle processioni per la Madonna della Neve, non ne pu...
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