"Anche quest'anno le piazze del primo giorno di Primavera erano piene, con la partecipazione alle manifestazioni promosse da Libera di oltre 100.000 studenti in tutta Italia: da Torino a Reggio Emilia, da Firenze a Napoli, da Foggia fino alla piazza nazionale di Messina. Le parole degli studenti sono chiare: Istruzione, cultura e reddito contro mafie e disuguaglianze". Così Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza. "Riteniamo necessarie risposte politiche per uscire dal ricatto delle mafie, per dare reali opportunità di futuro ai nostri territori ed ai giovani. Con la crisi, il potere contrattuale della criminalità è aumentato notevolmente, così come è aumentata la collusione tra mafia e politica, evidente dai recenti scandali. Noi oggi siamo scesi in piazza dimostrando di voler partecipare, di voler mettere in pratica un modello diverso di gestione dei territori, contro le opere inutili su cui specula la criminalità", prosegue la Rete per la Conoscenza.

"Non è un caso che il tasso del 17.6% di dispersione scolastica sia uguale al tasso di minori a rischio povertà - continua Danilo Lampis, coordinatore dell'Unione degli Studenti - sintomo di una gerarchizzazione della società a causa delle barriere di accesso ai saperi. Vogliamo istruzione gratuita e diritto allo studio affinchè nessuno resti escluso. Dalle scuole e dalle università deve partire una dichiarazione di guerra alla criminalità organizzata, che parli di giustizia sociale e di un nuovo modello di sviluppo contro le speculazioni mafiose". "Le recenti soluzioni proposte dal governo Renzi per il contrasto alla povertà - secondo Alberto Campailla, portavoce di Link - Coordinamento Universitario - non rappresentano che misure spot, guidate dalla ricerca di un facile consenso piuttosto che dalla volontà di invertire la rotta in una crisi sempre più drammatica".

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