La Circumvesuviana è la linea ferroviaria peggiore d’Italia. Lo rivela il rapporto Pendolaria, redatto da Legambiente. A seguire la Roma Nord – Viterbo e Roma – Ostia Lido.

Un riconoscimento altamente meritato per la linea che collega diversi comuni della Campania per 140km. Basti pensare al numero di cancellazioni e ritardi tali da stabilire quindi un vero e proprio record: sono state 1.634 le cancellazioni nei primi sei mesi del 2019 contro le 340 del 2018; i ritardi accumulati sono stati pari mediamente a 5 ore e 36 minuti, undici minuti in più del 2018.

Per non parlare della qualità del servizio, nel report di Legambiente si legge che sono 350 i treni in servizio nella regione con convogli di età media pari a 19,7 anni, il 65,2% invece sono circolanti da più di 15 anni. A questo è seguito un aumento del costo dei servizi, aumentato notevolmente del +48,4%, ovviamente senza che questo poi corrisponda ad un aumento della qualità dei servizi, con un taglio anzi del 15%.

“Fino al 2003 la Circumvesuviana - si legge in un comunicato diffuso da Legambiente Campania - assicurava più di 500 corse al giorno; oggi i numeri sono quasi dimezzati, con 296 corse sulle varie linee. Questo perché fino al 2010 i treni in circolazione erano 94, poi si è assistito ad una lenta ed inesorabile parabola discendente. Allo stato attuale, salvo guasti, viaggiano 50 treni, ma ne occorrerebbero almeno 70 per garantire un servizio dignitoso ai pendolari, costretti ancora a viaggiare”.

Ad oggi causa covid – 19 l’Eav si è vista costretta ad attuare tutta una serie di regole per evitare l’espandersi del virus: non oltre il 50% delle persone sono ammesse nei treni con orari ridotti nella fascia 11-15. Una riduzione del corse dovuto questa volta ad una giusta causa.

Ma c’è chi delle mancanze della Vesuviana, ne ha fatto un punto di forza, quasi un mantra personale, anzi una guida per tutti coloro che ignari si avvicinano a questo micromondo fantastico fatto di ritardi e cancellazioni.