E’ Paolo Trapani, il giornalista napoletano, supertifoso del Napoli, l’autore del  libro “Maledetta Juve”, ironico e satirico che nasce con l’intento di tenere sempre viva la coscienza popolare sul tema del tifo per la squadra “azzurra” in rapporto alla sua rivale di sempre, la Juventus.

Il pamphlet è stato presentato agli appassionati, tifosi, estimatori e giornalisti nella Biblioteca di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano. L’idea di questo volume, fa sapere Paolo Trapani, scaturisce dal gioco, quel sentimento collettivo che genera forti emozioni e forti passioni ed è una delle cose della vita sulla quale bisogna sempre scherzare e ironizzare. L’idea forza del contenuto è dunque l’ironia, lo sfottò reciproco tra tifosi avversari e, sportivamente parlando, nemici  in campo.

L’opera è nata in pochi mesi ed è il frutto di una raccolta approfondita di materiale sul web e altre fonti e si articola in due parti: una prettamente ironica in cui si raccolgono divertenti sfottò, prese in giro, “insulti” sulla squadra che definisce la “più avversata d’Italia”; nella seconda parte c’è  qualcosa di più serio che raccoglie numeri, statistiche, eventi che hanno attraversato il club bianco nero negli ultimi 30 anni in termini di inchieste e di scandali di varia natura che lo pongono fortemente in discussione da tutti i punti di vista. Contiene, inoltre, il racconto di alcuni casi di soggetti che avrebbero pubblicamente rinnegato la loro fede bianconera.

“Credo che la Juve oggi sia fortemente messa in discussione anche da una parte dei suoi sostenitori  – dichiara Paolo Trapani –. Taluni infatti si interrogano su molte vittorie che non sono proprio il massimo della trasparenza” .

Sull’ipotesi di qualche osservatore che il volumetto possa essere causa di animosità tra le due tifoserie fino a un elevato livello di pericolosità Paolo Trapani spiega: “Io credo che l’ironia sia alla base della quotidianità della vita e quindi non debba assolutamente uscire neanche dal calcio, che oggi è fin troppo esasperato in termini di attenzione ed interesse economico. Spero che il libro colga nel segno essendo dichiaratamente ironico e provocatorio perché bisogna ridere e scherzare dei tifosi avversari, cosa che avviene ogni volta che i tifosi guardano la partita allo stadio o a casa . Ovviamente – prosegue Trapani -  il limite è quello della violenza dell’eccesso verbale, dell’offesa personale, che non va travalicata e tutto questo nel mio libro è stato tenuto perfettamente a bada. Anche il titolo è fortemente provocatorio ma se non altro per attirare l’attenzione e non per inviare un messaggio eccessivo o violento. Semplicemente, un messaggio di tifosi che si prendono in giro che ritengo essere alla base del confronto dello sport e del calcio che è solo un gioco”.

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