Matilde Sorrentino diventi simbolo di Torre Annunziata”. Chiare e significative le parole di don Ciro Cozzolino, presidente di Libera, che ha commentato così l’arresto di Francesco Tamarisco, ritenuto il mandante dell’omicidio di ‘mamma coraggio’ avvenuto il 26 marzo del 2004. Quattordici anni più tardi Matilde sembra aver ricevuto giustizia, dopo aver pagato con la vita il fatto di aver denunciato i pedofili che abusavano di suo figlio e dei bambini del rione Poverelli. “Lei non ha vinto oggi, ma quando ha deciso di denunciare –ha proseguito don Ciro- La sua figura deve diventare un emblema per una città che tende a vivere nell’omertà. Bisogna far capire che quest’atteggiamento non porta a nessun vantaggio. Credo sia un punto importante e un segnale forte che manda a tutti noi”.

Torre Annunziata non sta vivendo un periodo facile a causa dei continui raid contro le attività commerciali, ma per il presidente di Libera qualcosa si sta muovendo. “Le forze dell’ordine in questo periodo stanno portando a segno diversi obiettivi significativi. La camorra dimostra sempre di più la sua debolezza. Alcuni anni fa non c’erano bombe, perché la paura regnava sovrana. Adesso ho l’impressione che non bisogna farsi spaventare da queste situazioni. Voglio fare particolarmente appello a coloro che in queste ore si sentono vessati dalla criminalità torrese. E mi riferisco in particolar modo ai commercianti, che devono tenere duro e reagire”.

(Nella foto la bara di Matilde Sorrentino mentre esce dalla chiesa di Sant'Alfonso, 30 marzo 2004. Archivio Lo Strillone)

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