La notte del 27 luglio ha accompagnato la Luna durante l'eclissi del secolo. Il 31 luglio Marte dà di nuovo appuntamento ad astronomi e appassionati: raggiungerà infatti la distanza minima dalla Terra, pari a 57.590.630 chilometri. Era dal 2003 che non si avvicinava così tanto. Per il prossimo incontro ravvicinato bisognerà aspettare il 6 ottobre 2020.

Il pianeta rosso sarà ben visibile a partire dal tramonto: raggiungerà il punto più vicino alla Terra intorno alla mezzanotte tra il 31 luglio e l'1 agosto. Poi, a partire da metà agosto, la sua luminosità inizierà a essere più debole.

"Avendo un'orbita ellittica, Marte si trova periodicamente a una distanza minima e una massima dalla Terra, che non sono sempre le stesse", ha spiegato all'ANSA Silvia Casu, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf)-Osservatorio Astronomico di Capodimonte. Le distanze variano anche per il disturbo dovuto all'attrazione gravitazionale di Giove.

L'incontro da record degli ultimi 60.000 anni, secondo la Nasa, è stato quello del 2003: per batterlo, occorrerà attendere il 2287. "La minima distanza di questi giorni – ha detto Casu - è un'occasione ghiotta sia per le osservazioni amatoriali che scientifiche. La Nasa nei giorni scorsi ha ad esempio potuto scattare alcune immagini straordinarie, che mostrano una tempesta di sabbia globale che copre molti dettagli della superficie marziana", ha concluso.

Questi appuntamenti ravvicinati sono anche un'occasione per lanciare nuove missioni. La minore distanza rende infatti il viaggio più breve, circa 6 mesi. Nel 2020 ad esempio quando Marte tornerà ad avvicinarsi, l'Europa ha in programma di lanciare la missione ExoMars 2020, a caccia di tracce di vita presente o passata sul pianeta.

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