L'assassino di Martina Carbonaro, massacrata a soli 14 anni a colpi di pietra ad Afragola, scrive una lettera a Papa Leone XIV. "Sono pentito, chiedo perdono". Il reo confesso Alessio Tucci, 19 anni, si rivolge direttamente al Pontefice chiedendogli di pregare per l'ex fidanzatina. Poi, le scuse per il brutale omicidio. 

Immediata la reazione di Enza Cossentino, madre della 14 enne. "Spero, caro Papa, che non gli risponderete neanche – scrive sui social - Un mostro ha ucciso la mia unica figlia, la mia vita. Il delitto che ha fatto lui non lo avrebbe fatto nemmeno un serial killer. Niente perdono. Io sono una mamma afflitta dal dolore. Voglio giustizia. Fine pena mai per il mostro".

Nel frattempo, è iniziata la copia forense dei cellulari sequestrati dalla Procura di Napoli Nord (sostituto procuratore Alberto Della Valle) nell'ambito delle indagini sull'omicidio. Dopo l'atto irripetibile di verifica dell'integrità dei dispositivi informatici, sette in tutto, sequestrati dagli inquirenti, prenderà il via il processo di copia forense dei cellulari, quelli della vittima, dell'ex fidanzato, dei familiari di quest'ultimo, e del tablet di Martina, che, secondo una prima stima, dovrebbero durare qualche settimana.

La Procura di Napoli Nord ha delegato queste operazioni ai carabinieri della sesta sezione "Cyber investigation) del comando provinciale di Napoli mentre i genitori di Martina, insieme con il loro legale, l'avvocato Sergio Pisani, hanno scelto come consulente di parte l'ingegnere e professore Lorenzo Laurato. Una volta completate le copie inizieranno le analisi dei dati contenuti sui dispositivi (che invece è un atto ripetibile) e il report prodotto dagli esperti informatici dell'arma confluirà nel fascicolo d'indagine che vede indagato Alessio Tucci (detenuto in carcere) con l'accusa di omicidio pluriaggravato (anche dalla crudeltà) e occultamento di cadavere. Martina venne assassinata dall'ex all'interno di un edificio in via di ristrutturazione che si trova nell'area dell'ex stadio Moccia di Afragola, non molto lontano dalla sua abitazione. Un omicidio raccapricciante, a colpi di pietra, almeno quattro, inferti alla testa della ragazza, anche quando era già a terra. 

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