Torre Annunziata "Lo striscione riservatomi al Giraud mi ha emozionato. I tifosi hanno scattato una foto, inviandomela su whatsapp. Quando l'ho vista, ho pensato: grazie di tutto, io per il Savoia ci sarò sempre". Questo il commento di Nazario Matachione, l'imprenditore farmaceutico accusato di corruzione dalla Procura di Napoli lo scorso 14 ottobre. Prima l'arresto, poi il carcere, i domiciliari a Natale ed oggi il solo obbligo di dimora a Napoli, dove Matachione vive "in pratica da uomo libero", in attesa di chiarire definitivamente la sua posizione. Mesi travagliati per lui, conclusi con la derubricazione del reato contestatogli (da corruzione impropria a propria) grazie alla tesi difensiva portata avanti dal suo avvocato.

"E' ancora dura - continua Matachione - lo tsunami sta passando, ma mi ha reso più forte di prima. Così come il calore dei tifosi del Savoia, che ringrazio ancora ma avverto: state più vicini alla squadra. Ieri al Giraud c'erano solo 800 persone". Un legame mai spezzato quello tra "il re delle farmacie" ed i bianchi di Torre Annunziata. "Dal Savoia però scappai nel 2005, lasciando la carica di presidente a Buscè e Moxedano. All'epoca, i tifosi non capirono il mio progetto di far calcio in città coi giovani. Ed invece questa è l'unica strada per ripartire. Anche oggi". Un messaggio forte e chiaro alla piazza, pure in vista di un possibile ritorno al timone del club. Ritorno invocato ieri dalla Curva, con quello striscione allo stadio: "Matachione ti stiamo aspettando". "Ed io chiarisco la mia posizione", risponde oggi il diretto interessato. "Dimostrerò la mia innocenza, ripartirò con le mie aziende e poi dopo, una volta consegnati i libri contabili in Tribunale, la porta per il Savoia sarà sempre aperta. Chiunque entrasse anche un solo minuto prima, di conoscere la reale situazione debitoria, sarebbe un vero pazzo".

Quali, dunque, le possibili controindicazioni ad un nuovo ingresso? "Non vorrei che si strumentalizzasse la vicenda - afferma Matachione - ho già troppi nemici. Inoltre penso che Torre debba amare di più nei fatti la sua squadra. A prescindere dal sottoscritto, chi mai investirebbe in una società che ieri ha fatto 800, non 8mila paganti? Questo è un dato fondamentale".

Ultima battuta riservata all'iniziativa di azionarato popolare, ed al prossimo "comitato pro-Savoia" ideato dai tifosi. Un progetto di controllo, in seno alla società, definito da Matachione "interessante. Sono sempre stato convinto che il calcio debba essere fatto solo da persone del luogo, ed è giusto che anche i tifosi controllino cosa accade all'interno. Io sono il primo di quel comitato - conclude - . Vi dirò di più. In questi mesi di sofferenza, il Savoia è diventato un vero stimolo personale di ritorno alla vita".
 


 

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Lo striscione