C'era anche una società con sede legale in una cabina del telefono: tipo quelle della 'Sip' d'un tempo, vecchio stile, in pieno centro cittadino. L'inchiesta condotta dai carabinieri di Boscoreale e Torre Annunziata, che ha portato stamattina a 16 arresti (2 persone finite in carcere e 14 ai domiciliari, tutti indagati per associazione a delinquere finalizzata a falsificare documenti assicurativi e falso in scrittura privata) svela retroscena grotteschi. L'organizzazione criminosa aveva la sua base a Boscoreale, in via Luigi Oliva, presso l'agenzia 'Multiservice', già sequestrata, e gestita dai 'promotori' Umberto e Vincenzo Ambrosio. Più di 300 i reati contestati, per un giro d'affari vicino ai 500mila euro e frutto di modalità operative a dir poco originali.

Modalità ricostruite dai militari dell'Arma che, all'esito delle indagini partite nel 2013, hanno scoperto una vera e propria organizzazione gerachica, con ripartizione rigida di ruoli e schemi. Attraverso un doppio passaggio di proprietà, per il tempo necessario alla stipula dei contratti R.C.A, le autovetture dei clienti, quasi tutti ignari della truffa, venivano infatti intestate a società, aziende, associazioni no profit e cooperative create solo sulla carta. Le sedi delle società 'bluff' erano ruderi, abitazioni di provati e, in un caso, addirittura una cabina telefonica. Stratagemma che consentiva al gruppo di evitare che le polizze ritornassero alle compagnie assicurative emittenti (Genertel, Donau, Sara, Carige, Alleanza-Toro e Unipol). Compagnie non a conoscenza del sistema criminale utilizzato dagli indagati. Questi ultimi, poi, si avvalevano dell’abbonamento al servizio "seguimi" di Poste Italiane, per ricevere comunicazioni circa tutti i contratti venduti. Sequestrati 9 immobili tra Poggiomarino, Trecase, Volla, Piazzolla di Nola, Striano, Cercola, San Giorgio e Pomigliano d'Arco. Tutti locali dove operavano agenzie compiacenti.    

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Le ramificazioni

Ecco come funzionava il 'sistema'

I nomi degli arrestati

L'operazione