“Ho visitato l’ex zona industriale di Torre Annunziata e non ho potuto fare a meno di notare la chiusura di tutte le fabbriche. Pensare di poter sostituire una radicata presenza produttiva con un centro commerciale, è solo un’illusione”.

A dichiararlo è la senatrice Susanna Camusso in occasione dell’incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico in Corso Vittorio Emanuele. L’ex segretaria generale della CGIL ha visitato la zona industriale di Torre Annunziata in cui sorgerà prossimamente Maximall Pompeii.

La moltiplicazione dei centri commerciali non è un modello di sviluppo - ribadisce la Camusso - In questo territorio se ne vanno circa 1000 giovani all’anno. Sono costretti a lasciare la città perché non ci sono prospettive – continua la senatrice - Non bisogna concentrarsi unicamente sulle opportunità di lavoro, ma anche sui salari. Senza una retribuzione dignitosa non si ha la possibilità di progettare la propria vita. La cosa più importante da fare, al momento, è fare opposizione ai provvedimenti che sta prendendo il governo e impredire l'aumento delle diseguaglianze”.

E allora cosa resta di Torre Annunziata? Dalla desertificazione industriale all’emergenza lavoro: il futuro della città è avvolto dalle ombre. Il Partito Democratico, superata la fase del ‘mea culpa’, riscende in campo per risollevare le sorti del territorio, ma le insidie sono dietro l’angolo. Le rappresentanze sindacali, presenti all’incontro, condividono le preoccupazioni della Camusso e puntano i fari sul futuro centro commerciale.

“Maximall Pompeii sorgerà su un ex area industriale di circa 30 ettari. Parliamo di 300.000 metri quadrati svenduti ad un privato – sottolinea Gianluca Torelli (CGIL) -  L’azienda ha ricevuto dallo Stato un contributo di 36 milioni di euro, ma cosa darà in cambio? Sono tre anni che chiediamo un tavolo per vederci chiaro. Che tipo di occupazione creeranno? Assumeranno persone di Torre Annunziata? Dov’è il piano industriale? Noi sappiamo bene come funzionano i lavori ai centri commerciali, salari bassi e turni massacranti. Pretendiamo un confronto”.

All’incontro pubblico del Partito Democratico hanno partecipato anche il senatore Antonio Misiani, il segretario cittadino Giuseppe Manto, il presidente Giampiero Nitrato Izzo e il segretario metropolitano Giuseppe Annunziata. Quest’ultimo, dopo avere ribadito l’impegno nella battaglia contro l’autonomia differenziata, ha focalizzato l’intervento sulla necessità di chiudere con il passato.

Abbiamo fatto mea culpa e ci siamo assunti ogni responsabilità. Ora siamo pronti ad iniziare un nuovo cammino dopo una stagione travagliata – dichiara Annunziata - L’obiettivo è dialogare con la gente e aprirci alla città. Questo non è un partito che prende le decisioni chiuso in una stanza. Noi puntiamo alla partecipazione. L’unità di intenti è la chiave per ripartire. Sono tante le sfide che dobbiamo affrontare, prima fra tutte l’autonomia differenziata. Sono il primo segretario metropolitano che è riuscito a mobilitare i circoli contro questo progetto. Scenderemo in piazza per proteggere il Sud”.

Autonomia differenziata, abolizione del reddito di cittadinanza e spreco dei fondi Pnrr. Nella sede del Partito Democratico di Torre Annunziata il dibattito si concentra soprattutto sull’agenda politica del Governo Meloni. Qualora andassero in porto i propositi della destra, il Sud avrebbe una battuta d’arresto senza precedenti e toccherà proprio ai comuni pagare il prezzo più alto.

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