Sì al ricorso alla Corte di Cassazione, ma il vero obiettivo è l’apertura della nuova sede.

I legali del Centro Medico Polispecialistico di Torre Annunziata proseguono nell’iter giudiziario contro la chiusura del plesso di medicina nucleare. Dal 9 luglio l’edificio (con i relativi macchinari, ndr) è chiuso al pubblico e 69 dipendenti dell’azienda dall’ottobre scorso sono senza lavoro. Ecco perché si attende il via libera dal comune di Torre Annunziata per la scia in sanatoria documentale presentata dai vertici dell’azienda per effettuare dei lavori di ristrutturazione a quella che potrebbe essere la nuova sede della medicina nucleare, ubicata al civico 13/21.

Avviata una conferenza di servizi per produrre la documentazione necessaria per il via libera ai lavori: già predisposto l’ok da parte dei vigili del fuoco e del Genio Civile, si attende il benestare dell’ufficio tecnico comunale (sulla parte tecnica della documentazione, ndr) e dell’Asl, l’unica a non essersi ancora pronunciata nel merito.

La famiglia Marulo, difatti, non ha lasciato nulla al caso, proseguendo su due strade parallele. La prima strada ha portato a impugnare l’ordinanza del Riesame ricorrendo alla corte di Cassazione. La seconda strada porta a proseguire nella preparazione ai lavori della nuova sede, ubicata in via Roma 13/21, in attesa del parere del comune di Torre Annunziata sulla scia in sanatoria documentale. Quest’ultima strategia, suggerita dal consulente del Cmo Alberto Coppola, prevede due passaggi: il primo è relativo a una “sanatoria documentale” per andare a regolamentare i dati presenti sul catasto rispetto alle condizioni in cui l’azienda ha trovato l’immobile; l’altro si tratterebbe della Scia per il permesso a costruire.

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cmo: dissequestro rigettato