Si è svolta questa mattina, sabato 4 novembre, nella zona a ridosso della casa del combattente di corso Vittorio Emanuele, la cerimonia di commemorazione dell’unità nazionale e della giornata delle forze armate. Insieme a diversi rappresentanti delle associazioni e ai vertici delle forze dell’ordine presenti in città, il sindaco Luigi Mennella ha preso parte all’iniziativa, partita con la cerimonia dell’alzabandiera, prima che un breve corteo raggiungesse il vicino monumento ai caduti (dove è stata deposta una corona di fiori), per poi fare ritorno all’esterno della casa del combattente, dove i presenti hanno assistito all’ammainabandiera.

Nel suo intervento, Mennella ha parlato della giornata come di “un’occasione importante, durante la quale ricordiamo i tanti che, talvolta a costo della loro vita, si batterono affinché l’Italia potesse divenire una Repubblica unitaria”, con chiari riferimenti alla prima guerra mondiale.

Il primo cittadino ha poi evidenziato come “è terribile pensare oggi che altri conflitti stanno insanguinando territori a noi vicini: la guerra in corso in Ucraina e quella che vede contrapposti Israele e Palestina, devono rendere queste giornate momenti di massima riflessione”. Luigi Mennella ha infine citato la Costituzioni e il particolare l’articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

A seguire, il presidente della locale sezione dell’associazione nazionale combattenti e reduci, Antonio Cetronio, ha posto l’accento sulla storia di Giuseppe D’Amato, giovane guardiamarina che perse la vita nel 1942 (a soli 22 anni) per lasciare il suo posto ad un collega ferito su una zattera dopo l’affondamento della loro imbarcazione.

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