Mercato dei fiori, ecco come venivano intimoriti gli imprenditori dal clan Cesarano NOMI ARRESTATI
Le indagini della Dda sono cominciate nel 2014. Ogni 10 del mese veniva accertato il pagamento del pizzo
22-05-2019 | di Redazione
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Sono cominciate nel 2014 le indagini da parte della Dda di Napoli sulle estorsioni subite dagli imprenditori del mercato dei fiori tra Castellammare e Pompei.
Tutto è cominciato in concomitanza con la scarcerazione del boss Luigi Di Martino (detto “ ‘o profeta ”), elemento apicale del clan “Cesarano” arrestato questa mattina assieme a altri sei esponenti in un’operazione congiunta dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata e dei finanzieri di Castellammare.
Gli episodi di racket non trovavano conferme da parte dei commercianti, che negavano di aver ricevuto richieste di denaro o essere stati intimoriti.
Attorno a questo clima di omertà gli inquirenti sono riusciti comunque a identificare gli esattori del clan ed accertare che le somme estorte venivano consegnate “il 10 di ogni mese” dagli imprenditori operanti nel Mercato dei fiori.
Gli operatori economici che non pagavano venivano violentemente percossi a scopo intimidatorio anche da appartenenti ad altri clan.
Inoltre Sono stati ricostruiti i rapporti d’amicizia tra gli affiliati dei clan “Cesarano”, operativo tra Pompei e Castellammare di Stabia, e quello dei “Pecoraro-Renna” operativo invece nella Piana del Sele e nell’alto salernitano.
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Oltre ad imporre il racket nella sua forma tradizionale con pagamenti a cadenza mensile le indagini hanno dimostrato che gli indagati avevano appositamente creato la società “Engy Service s.r.l.”, un’azienda di intermediazione trasporti, allo scopo di avere il monopolio delle spedizioni di fiori, bulbi e vasellame, provenienti prevalentemente dai Paesi Bassi, con annesso scarico merci che veniva effettuato all’interno del “Mercato dei fiori” e successivamente instradato verso l’intero Sud-Italia.
In particolare dalle intercettazioni è emerso che la società era considerata dagli imprenditori del settore “l’agenzia delle gang” poiché aveva imposto un rapporto di esclusiva commerciale sia per i trasporti che per lo scarico delle merci, anche in ragione della capacità intimidatoria derivante dalla parentela del titolare con Luigi Di Martino. Le vittime venivano obbligate ad avvalersi di tale azienda di intermediazione per effettuare il trasporto e lo scarico merci, subendo di conseguenza un aggravio delle spese.
I nomi degli arrestati:
Arresti in carcere:
1) CESARANO Giovanni, detto “Nicolino”, nato a Napoli il 26.05.1966;
2) DI MARTINO Luigi, detto “il profeta”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 25.03.1961;
3) DI MARTINO Luigi, detto “cifrone”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 21.06.1961;
4) FALANGA Aniello, nato a Pompei (NA) il 04.06.1964;
Arresti domiciliari:
1) CAMMAROTA Ivan, detto “orsetto”, nato a Salerno il 16.10.1975;
2) MELISSE Vincenzo, detto “taccarella”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 10.07.1966;
3) MOGAVERO Francesco, nato a Battipaglia (SA) il 13.01.1979.
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