Secondo quanto affermato dall’Amministratore delegato della borsa immobiliare, se fosse confermata l'abolizione dell'Imu sulla prima casa, prevista dall’ultima legge di stabilità,  di sicuro vi sarebbe un’inversione di tendenza nelle compravendite. Addirittura le sue previsioni arrivano ad un inversione pari al 7 e l’8 %. Il tutto riconducibile al fatto che gli acquisti sono frenati proprio dalla paura della tassazione. Queste dichiarazioni sono state rese pubbliche durante la presentazione del Listino ufficiale realizzato dalla Borsa immobiliare di Napoli, nella sede della Camera di commercio partenopea.

Da questo è emerso che il mercato immobiliare campano ha registrato un ribasso dei valori di compravendita pari a circa -1,7% e per quanto attiene la locazione degli immobili residenziali al -0,5%.  “Chi vende - ha spiegato Del Gaudio - è fermo in attesa di momenti migliori. Chi compra spera di fare l’affare. E’ una situazione paradossale. La stasi del mercato deriva proprio dall’incertezza di valori futuribili”. Tra le  abitazioni più vendute quelle che non superano i 350000,00 euro. I quartieri che maggiormente hanno vissuto il calo delle vendite sono: il Vomero, Posillipo e Arenella. Quelli, invece, più periferici sembrano non aver avuto grossi movimenti e risultano abbastanza stazionari. “Il valore di una casa - ha sottolineato Giovanni Adelfi, presidente della Borsa Immobiliare – dipende anche dal contesto.

Interventi di riqualificazione urbana a Napoli, porterebbero in molte zone un incremento valore immobili, a vantaggio delle stesse istituzioni che poco fanno per i territori". “Sul nostro territorio – ha aggiunto Giovanni Adelfi, presidente della Borsa Immobiliare – dal 2008 in poi abbiamo avuto un decremento dei valori immobiliari che è sotto gli occhi di tutti. In valore assoluto, in Italia si sono persi 70/80 milioni di euro sul valore immobiliare, una vera e propria debacle. Mentre però nel resto d’Italia c’è un segno ‘più’ che si attesta una crescita di incremento delle compravendite intorno al 3,5%, su Napoli siamo ancora fermi all’ 1,5%.

Questo dipende anche dal rallentamento del sistema bancario, c’è ancora troppa selezione nell’erogazione dei mutui, il 40% delle richieste viene ancora bocciato”. Il vero problema rimane, infondo, quello dell’accesso al credito. Nonostante i nuovi segnali di ripresa dell’economia generale e  del Pil, accendere un mutuo, anche considerando l’allettante possibilità di mutuo surroga in futuro, resta ancora un problema soprattutto a causa della precarietà lavorativa diffusa.

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