Sono due i fascicoli aperti in Procura, a Torre Annunziata, per presunti abusi edilizi, danni acustici ed ambientali denunciati dai cittadini di Meta di Sorrento e commessi sulla spiaggia più lunga in penisola.

Un’inchiesta, la più pesante, quella per reati ambientali, è ancora contro ignoti. La prima ha già portato alla condanna con decreto dei gestori del lido “Metamare”, responsabili di alcuni abusi in un’area “prospiciente l’arenile”. A scriverlo è il gip del Tribunale oplontino Giovanni De Angelis. I rappresentanti dello stabilimento balneare si sono opposti alla condanna.

Il tutto partito dalla denuncia di una coraggiosa 70enne di via Gradoni dei Pescatori, la signora Michelina Iacomino, che dal 2005 sta combattendo la sua battaglia per un litorale “pubblico, senza ‘ecomostri’ e libero dai rifiuti nascosti sottoterra da alcuni gestori dei lidi”.

Le indagini, condotte dal pm della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Rosa Sorvillo, vanno avanti ed oggi segnano una svolta. Perché difesa dall’avvocato Gennaro Maresca, la signora Iacomino incassa la seconda vittoria personale a stretto giro. “Ho denunciato ai magistrati con foto e video (le riprese la donna le ha inviate anche alla Guardia Costiera, ndr) che alcuni stabilimenti nascondono i loro rifiuti sotto la sabbia – racconta - . Com’è possibile che nessuno mi ascolti? Ho promosso un comitato di quartiere, ma gli altri cittadini si sono tirati indietro. Io invece vado avanti, non ho paura”.

La denuncia della 70enne l’ha però ascoltata oggi il gip Giovanni De Angelis, che ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dal pm Sorvillo “sull’interramento dei rifiuti”. Richiesta presentata dalla pubblica accusa “perché i rilievi mostrerebbero solo movimentazioni di sabbia e terreno”. La Procura di Torre Annunziata ha riaperto invece il caso, disponendo nuovi accertamenti sul presunto inquinamento ambientale ed anche acustico.

“Una mia perizia fonometrica – prosegue la 70enne, unica persona offesa – dimostra che le emissioni delle discoteche in estate raggiungono i 70 decibel in casa”. Ma gli inquirenti si concentreranno soprattutto su quei rifiuti “nascosti”. A quasi un anno dall’abbattimento dell’ecomostro di “Alimuri” (lo scheletro dell’albergo abusivo, fatto esplodere il 30 novembre 2014 con microcariche piazzate nei suoi pilastri di cemento) un nuovo “scandalo” potrebbe abbattersi sulla stessa spiaggia della penisola sorrentina.


Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"